In quali casi la multa per passaggio con semaforo rosso è nulla

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Quando può essere annullata la multa per il passaggio con il rosso al semaforo: i casi previsti dalla legge e l’iter da seguire. L’ammontare della sanzione e gli adeguamenti 2023. 

Chi usa regolarmente l’automobile e mezzi propri per muoversi in città sa benissimo quale possa essere il fastidio che deriva dal ricevere una multa. Tra i casi più frequenti di contravvenzione per violazione del codice della strada ci sono sicuramente quelli relativi ai veicoli che non rispettano il segnale dei semafori e che, dunque, passano con il rosso. Si tratta di una pratica estremamente pericolosa, sia per chi la compie che per gli altri veicoli, ma che tuttavia prevede delle specifiche situazioni nelle quali è possibile contestare l’irregolarità commessa e, dunque, rendere nulla la multa.

Multa per passaggio con semaforo rosso, quando è nulla

Prima di arrivare ai casi specifici nei quali è possibile contestare una multa derivante dal passaggio con il rosso al semaforo è necessario sottolineare che il testo di riferimento è, naturalmente, il codice delle strada così come le pronunce che nel corso degli anni sono arrivate sul tema da parte del legislatore. Attenzione dunque alle fake news, tra cui le più diffuse vorrebbero che la contestazione possa essere effettuata nei casi in cui vi sia la mancata ed immediata contestazione da parte della Polizia o che, nelle adiacenze dell’incrocio, non vi sia il cartello con l’avviso “attenzione: controllo elettronico”. In queste situazioni non è possibile per l’automobilista chiedere l’annullamento della multa, mentre tale opzione è esercitabile nei casi in cui:

  • l’incrocio dove è presente il semaforo non è considerabile come pericoloso;
  • il verbale ricevuto dall’automobilista risulta essere incompleto.

Il caso dell’incrocio non pericoloso

Partiamo dal primo caso elencato in precedenza, quello di un incrocio non considerato come pericoloso. Il giudice di pace di Torino, nella sentenza n. 1609/20, riprendendo quanto previsto dalla circolare n. 2941/M/2008 del ministero dell’Interno, ha ribadito che l’installazione indifferenziata di T-red può avvenire tanto nei centri urbani quanto nelle aree adiacenti. Ecco dunque che la multa per chi passa con il rosso è da considerarsi valida anche se non c’è nelle vicinanze dell’incrocio una pattuglia della polizia a contestare l’illecito. Il conducente può quindi ricevere il verbale direttamente al proprio domicilio, senza essere fermato al momento dell’infrazione, ma è altrettanto necessario che la scelta del Comune di installare la telecamera ad infrarossi in quel dato punto venga motivata. A sottolinearlo è stata l’Avvocatura generale dello Stato che ha ribadito come nella delibera di installazione del Comune debba essere chiara la motivazione della scelta presa, cioè installare in quel punto un dispositivo di rilevamento. Entrando più nello specifico, nella motivazione deve risultare il ragionevole e ponderato apprezzamento della scelta operata, in relazione alle esigenze della circolazione e della sicurezza del traffico e degli utenti.

Nel momento in cui dovesse risultare che il Comune ha installato delle T-red in un incrocio non pericoloso, il giudice potrebbe censurare la scelta dell’ente locale per eccesso di potere. Detto in parole più semplici, si potrà contestare la multa ricevuta tramite sistema di rilevamento dell’infrazione da remoto quando si riuscirà a dimostrare che l’installazione del Comune non è volta a migliorare la sicurezza delle proprie strade e dei pedoni, ma solo ad incassare i soldi degli automobilisti. E ancora, la possibilità di una contestazione differita della multa, cioè attraverso il sistema di rilevazione da remoto, non può rappresentare la regola generale, ma deve essere relegata ad eccezione. Al cittadino, infatti, deve essere data la possibilità di difendersi immediatamente, cioè quando commette l’infrazione. Si ricorda infine che le telecamere posizionate sul semaforo non devono essere tarate una volta l’anno, come avviene per gli autovelox, ma vanno omologate. Tale passaggio deve essere effettuato nel momento in cui l’apparecchio esce dalla fabbrica. È inoltre necessario che l’omologazione venga messa a disposizione degli automobilisti che vogliono contestare l’apparecchio deducendo che questo non funzioni in maniera corretta.

Il caso del verbale incompleto

Un altro caso nel quale è possibile ottenere l’annullamento di una multa per passaggio con il rosso al semaforo è quello in cui il verbale ricevuto risulta essere incompleto. Così come stabilito dalla legge, il verbale deve indicare alcuni elementi fondamentali, in assenza dei quali potrà considerarsi come nullo. Si tratta, più nello specifico:

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  • del giorno, dell’ora e della località in cui è stata commessa la violazione;
  • delle generalità del proprietario del veicolo;
  • del tipo di veicolo e della sua targa;
  • dell’indicazione della norma violata;
  • del modello e del numero di matricola del dispositivo di rilevazione utilizzato;
  • del tempo entro cui le telecamere si attivano una volta scattato il rosso.

E ancora, all’interno della multa devono essere spiegate le ragioni per le quali la polizia non ha potuto contestare immediatamente l’infrazione. Chi riceve una multa per essere passato con il rosso può inoltre impugnarla dimostrando che l’infrazione contestata è stata commessa a causa di un motivo grave. L’esempio tipico è quello di un automobilista che viene meno alle regole del codice della strada perché ha la necessità di correre in ospedale per un’emergenza che riguarda direttamente lui o un passeggero presente nel veicolo. In generale è possibile dire che tutte le sanzioni amministrative possono essere cancellate se si riesce a dimostrare lo stato di necessità.

La sanzione per chi passa con il rosso

Come si diceva in apertura, il passaggio con il rosso al semaforo è una delle infrazioni più commesse dagli automobilisti. Chi non rispetta questa regola del codice della strada può essere assoggettato ad una sanzione amministrativa che varia nell’importo tra i 167 e 655 euro. La multa può essere inoltre aumentata di un terzo, ovvero del 33,3%, nel momento in cui l’infrazione viene commessa nella fascia oraria compresa tra le ore 22:00 e le 7:00, in quanto periodo della giornata contraddistinto da un luminosità minore rispetto al giorno e, dunque, nel quale passare con il rosso potrebbe arrecare un rischio maggiore a se stessi e agli altri automobilisti. L’ammontare della multa per chi passa con il rosso si riduce invece del 30% se il ricevente provvede a pagarla entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica della violazione. Tale riduzione, tuttavia, non si applica ai casi in cui oltre alla sanzione viene disposto anche il ritiro della patente. Si ricorda inoltre che è prevista la decurtazione di sei punti dalla patente dell’automobilista che commette l’infrazione, con la privazione che sale a 12 punti in caso di neopatentati. Nel momento in cui, invece, si è in presenza di guidatori recidivi, ovvero che commettono questa stessa infrazione in due occasioni distinte nell’arco di uno stesso biennio, è prevista la sospensione totale della patente per un periodo che va da uno a tre mesi.

Come fare ricorso per una multa

Apprese le sanzioni e le motivazioni per le quali è possibile chiedere l’annullamento di una multa ricevuta per essere passati con il rosso, cerchiamo ora di comprendere quali sono i passaggi necessari per presentare un ricorso. Nel momento in cui si riceve una multa per essere passati con il rosso, ma si è anche in presenza di motivazioni valide per il suo annullamento (mancata pericolosità dell’incrocio, verbale incompleto o stato di necessità), l’automobilista ha la possibilità di presentare una richiesta che annulli il verbale. Dovrà farlo nel rispetto delle tempistiche previste dalla legge, ovvero:

  • entro 30 giorni dalla notifica del verbale se la contestazione è realizzata tramite il giudice di pace;
  • entro 60 giorni se l’impugnazione avviene tramite il prefetto.

Nella sua istanza di ricorso l’automobilista dovrà esporre le motivazioni e portare quante più prove possibili a sostegno della propria tesi. Se nel caso del verbale incompleto basterà presentare il documento errato ricevuto, nel caso di stato di necessità molto utile potrebbe essere fornire il referto medico ricevuto dopo la visita urgente che si è sostenuta. Nel caso di assenza di pericolosità dell’incrocio, invece, andrà evidenziato tale scenario, riuscendo a dimostrare l’assenza di reali motivazioni di pericolosità dietro la decisione del Comune di installare i T-red.

Gli aumenti 2023 delle multe per chi passa con il rosso

Così come previsto dall’articolo 195 del codice della strada riferito all’adeguamento biennale delle multe, dal primo gennaio 2023 è attivo un rincaro delle sanzioni stradali. Tutto viene parametrato con la crescita dell’inflazione, con il rincaro registrato sulle multe che è di circa il 10% rispetto allo scorso anno. Se ne deduce che, in virtù degli adeguamenti al rialzo, dal 2023 chi passa con il rosso viene assoggettato ad una multa con un valore che varia da 184 a 720,5 euro.