Riconoscere e curare l’asma nei bambini

ASMA NEI BAMBINI

L’asma nei bambini si cura con i farmaci e aerosol. Ma il contesto in cui vivono i piccoli (casa, qualità dell’aria, alimentazione, stile di vita) agisce sia sulla prevenzione che sulla cura stessa. Ecco come devono comportarsi i genitori anche nel corso della terapia.

 

L’EpiCentro Iss (Istituto Superiore di Sanità) stima una incidenza di asma nella popolazione pediatrica intorno al 20%. In Italia colpisce circa il 9% dei bambini sopra i 6 anni. Tutte percentuali che gli organi di vigilanza sanitari temono di dover rivedere al rialzo nei prossimi anni, sia per una sempre più marcata predisposizione genetica, sia a causa dello stile di vita.

Tuttavia è importante distinguere la malattia dal respiro sibilante tipico nei bambini in età prescolare, sotto i 6 anni.

“Sentire” il respiro è già il primo passo che i genitori dovrebbero compiere al fine di riconoscere segnali di una possibile asma nei bambini.

 

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Il respiro in età prescolare

Quasi nella metà dei bambini sotto i 6 anni, anche in quelli non allergici, il respiro è sibilante. I piccoli tendono a tossire e respirare in modo affannoso, soprattutto in caso di comune e frequente raffreddore. Nel gergo pediatrico si dice che “il raffreddore scende nel petto del bambino nell’arco di uno-due giorni”. La maggioranza di questi bambini non è asmatica. Il sibilo è dovuto anche alle dimensioni del diametro, più piccolo, dei bronchi nei polmoni. Nella fase dello sviluppo i condotti che assicurano il passaggio dell’aria crescono; i bambini cominciano a respirare a pieni polmoni.

 

Asma nei bambini: come riconoscerla e quando preoccuparsi

Il dottor Antonio Di Marco dell’Unità Operativa di Broncopneumologia Ospedale Bambino Gesù offre alcune indicazioni utili ai genitori. Quando gli episodi di ostruzione bronchiale e di sibili espiratori continuano o iniziano dopo i 5 anni di età e si manifestano anche al di fuori dei raffreddori (ad esempio, durante lo sforzo o in ambienti polverosi), si può parlare di una vera e propria asma bronchiale che, nella grande maggioranza dei casi, è di origine allergica.

In genere il bambino comincia a presentare una tosse secca e stizzosa, a riposo o durante il gioco o la corsa. In alcuni casi la sintomatologia è marcata a causa dello spasmo dei bronchi, quindi si percepiscono fischi e sibili durante l’espirazione dell’aria e il piccolo avverte difficoltà respiratoria.

 

Come si cura l’asma nei bambini

Prima di passare alle cure farmacologiche occorre seguire un iter preciso che illustriamo qui in sintesi.

  • Molti genitori non riescono a individuare subito la presenza dell’asma nel loro figlio. A volte riportano di avere sentito il fischio, ma più frequentemente la diagnosi viene dalla visita del pediatra che riscontra la presenza di sibili in un bambino condotto dai genitori per via di una tosse secca e insistente.
  • Per ottenere una conferma clinica del sospetto occorre il consulto del pediatra e specialista. In caso di asma, il medico riscontrerà un immediato miglioramento della respirazione che si verifica con la somministrazione di farmaci dilatatori dei bronchi.
  • In altri casi, i genitori riferiscono che il bambino presenta la tosse quando ride o gioca o svolge attività fisica. Si tratta della cosiddetta asma da sforzo. Questa condizione dovrà essere diagnosticata tramite l’esecuzione di un esame che analizza la quantità di aria che il bambino riesce a emettere con un forte soffio. L’esame è noto con il nome di “spirometria” e in generale è eseguibile intorno ai 5-6 anni.
  • Il bambino potrebbe essere sottoposto a delle prove allergiche che consentono di verificare la presenza di eventuali sensibilità asmatiche verso sostanze (dette allergeni) contenute nell’ambiente o più raramente negli alimenti.
  • Una volta accertata la presenza di questa patologia, il bambino sarà sottoposto a cure. Molti farmaci contro l’asma devono essere inalati tramite apparecchi nebulizzatori come l’aerosol. (Qui una guida su come fare l’aerosol ai bambini)

 

Come devono comportarsi medici e genitori

La terapia è farmacologica. Tuttavia è indispensabile tenere sotto controllo i fattori ambientali.

La tecnica di assunzione dei farmaci somministrati per inalazione deve essere spiegata e verificata alle visite di controllo. Sono infatti numerosi gli errori tecnici nella somministrazione.

I farmaci anti-asmatici in commercio sono impiegati sia per la cura della crisi asmatica sia per la prevenzione dei successivi episodi.

 

Come assumere i farmaci antiasmatici

Esistono diverse categorie di farmaci anti-asmatici in commercio. Negli ultimi decenni si è assistito alla progressiva sostituzione della via di somministrazione dei farmaci per l’asma da quella classica (orale), a quella inalatoria.

Gli strumenti per l’inalazione dei farmaci sono rappresentati dagli apparecchi nebulizzatori, dagli spray dosati e dalle polveri.

Le due principali categorie sono rappresentate dai farmaci broncodilatatori e antinfiammatori.

 

Il cortisone fa male alla crescita del bambino?

Il professor Enrico Heffler, specialista del Centro Medicina personalizzata Asma e Allergologia di Humanitas, fa una distinzione tra farmaci cortisonici inalatori e farmaci cortisonici sistemici. Quelli inalatori (i puff) – spiega “vengono utilizzati classicamente per la terapia dell’asma. Alle dosi consigliate e alle dosi normali sono sicuri e non sono in grado di dare effetti collaterali seri, come il ritardo di crescita, uno degli effetti collaterali più temuti”.

“Diversa, invece, è la questione dei corticosteroidi sistemici (in compresse o iniezioni) o addirittura dei corticosteroidi inalatori ma a dosaggi sovra-massimali e dunque più alti di quanto dovrebbero. In questi casi – osserva Heffler – terapie ripetute o prolungate possono associarsi a effetti collaterali che nel bambino si manifestano soprattutto con il ritardo di crescita ed eventuale maggiore suscettibilità a infezioni respiratorie”.

 

Si può guarire?

L’immunoterapia desensibilizzante (Its) si prefigge l’obiettivo di eliminare o attenuare la sensibilizzazione allergica verso una specifica sostanza attraverso la periodica somministrazione dello stesso allergene. La somministrazione può essere effettuata per bocca o per via iniettiva, sottocutanea; quest’ultima non è esente da rischi di reazioni avverse.

Gli esperti del Bambino Gesù avvertono che non esistono a tutt’oggi prove scientifiche tali da consigliarne un largo impiego, specie in età pediatrica. Si utilizza nei casi di allergia verso una sola sostanza oppure quando si osserva una stretta correlazione fra esposizione a un allergene e comparsa dei sintomi respiratori.

 

Come prevenire l’asma nei bambini

L’intervento e il monitoraggio dei genitori possono essere determinanti per la prevenzione  e durante la terapia. Cominciamo dall’inizio, cioè da quando il bambino viene alla luce.

  • L’asma diagnosticata precocemente e trattata adeguatamente può in alcuni casi andare in remissione.
  • L’allattamento al seno, quando possibile, secondo alcuni studi può agire in positivo, come azione preventiva contro l’asma e altre malattie.

 

Dieta e stile di vita del bambino

Il piccolo cresce. Nel frattempo, il contesto abitativo, l’alimentazione e gli stili di vita possono costituire fattori di rischio.

  • I bambini che non consumano quantità sufficienti di vitamina C ed E e di acidi grassi omega 3 o che sono obesi (o a rischio obesità) possono essere a maggior rischio di asma.
  • I dati di uno studio italiano (Qui i dettagli sul sito Iss) evidenziano una prevalenza di disturbi respiratori con l’aumento dell’indice di massa corporea dei bambini.

I grassi buoni e protettivi per i bambini asmatici

Oltre a una equilibrata e completa alimentazione, i cibi indicati per la prevenzione e protettivi per i bambini asmatici, sono:

  • Salmone, alici, triglie, sardine, trota di lago (pesci con omega3);
  • Frutta secca;
  • Semi (chia e lino).

Oltre agli alimenti, anche i farmaci possono incidere: troppi antibiotici nei bambini possono aumentare il rischio (Qui per saperne di più).

 

Troppo tempo davanti a smartphone e tv

Lo stesso studio italiano, che risale al 2005, aveva dimostrato l’aumento dei casi di disturbi respiratori nei bambini in funzione del tempo trascorso davanti al televisore (dal 7% fra coloro che guardano la televisione meno di 1 ora al giorno, all’11% tra quelli che vi passano 5 ore o più.

La prevalenza di sintomi asmatici, il sovrappeso del bambino, e un elevato numero di ore trascorse davanti al televisore sono risultati tutti associati a un basso consumo di frutta e verdura, a un maggior consumo di bevande gassate e all’aggiunta di sale nei cibi.

Gli studi sono stati aggiornati. Oggi si è passati dal troppo tempo davanti alla tv alla dipendenza da smartphone, pc, videogiochi, apparecchi tecnologici.

 

La prima cura? Alla casa

Nelle città fortemente urbanizzate, caotiche e maggiormente inquinate, e negli ambienti domestici soffocanti e chiusi, dove si concentra maggiormente la povertà, l’incidenza di asma infantile aumenta vertiginosamente. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è un problema mondiale che rappresenta un consistente onere sociale ed economico per i sistemi sanitari.

I dati Oms dicono che l’aumento dei casi di asma nel mondo è del 50% ogni decennio, e sembra correlato ai fenomeni di urbanizzazione, soprattutto quando questo significa un aumento di densità di persone nelle periferie degradate. C’è quindi una crescente tendenza a vivere gran parte del tempo in ambienti chiusi con poca circolazione di aria, più esposti alla polvere e agli acari e inseriti in situazioni urbane dall’elevato tasso di inquinamento.

Sono soprattutto le popolazioni a basso reddito e le etnie che vivono in condizioni più disagiate a sperimentare una maggiore prevalenza e mortalità dovuta all’asma, probabilmente anche per il ritardato o limitato accesso al trattamento.

Il fenomeno aumenta anche nelle zone più ricche. A tal proposito, secondo l’americano National Institutes of Health (Nih) il livello di igiene cui si sono abituate le ricche società del nord del mondo ha influito sulla capacità del sistema immunitario inducendo una maggiore risposta allergica.

Se è vero che non si sa ancora come evitare a un bambino con anamnesi familiare di asma di sviluppare la malattia, è altrettanto vero che il contesto domestico, urbano e i comportamenti possono aggravare o meno il decorso della patologia, o anche prevenirla.

Ecco i comportamenti da adottare secondo gli esperti del Manuale medico Msd.

 

  • Le donne in gravidanza non devono fumare

Alcune evidenze indicano che i bambini di madri che fumano durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di soffrire d’asma. Le donne in gravidanza non devono pertanto fumare, specialmente se esiste un’anamnesi familiare di asma.

 

Oggetti da rimuovere dalla stanzetta

Gli attacchi di asma possono essere prevenuti evitando o tenendo sotto controllo le cause scatenanti nel bambino. I seguenti oggetti dovrebbero essere rimossi dalla stanza dei bambini allergici:

  • Cuscini di piuma;
  • Tappeti e stuoie;
  • Tendaggi;
  • Mobilio rivestito da tappezzeria;
  • Giocattoli imbottiti;
  • Altre possibili fonti di acari della polvere e allergeni.

 

Arredi e igiene in casa

Gli allergeni si possono ridurre:

  • Usando cuscini in fibra sintetica e coprimaterassi impermeabili;
  • Lavando in acqua calda lenzuola, federe e coperte;
  • Utilizzando il vapore per le pulizie per ridurre gli allergeni degli acari della polvere;
  • Usando deumidificatori nei seminterrati e in altre stanze umide e con scarsa circolazione dell’aria (per ridurre la muffa);

 

La casa deve prendere aria

Per la prevenzione e per favorire la cura dell’asma nei bambini è importante:

  • Pulire la casa e disinfestare per eliminare eventuali insetti e scarafaggi (meglio con rimedi naturali, evitando insetticidi);
  • Liberare la casa dai fumi irritanti e dagli odori intensi;
  • Non fumare in casa (Spesso il fumo passivo di tabacco peggiora i sintomi nei bambini asmatici, quindi è importante non fumare quantomeno nelle aree dove il bambino trascorre del tempo);
  • Assicurare una temperatura mite negli ambienti domestici (Le basse temperature e l’umidità elevata, dovrebbero possibilmente essere evitate o tenute sotto controllo).

 

L’attività fisica

Il movimento è fondamentale per lo sviluppo del bambino. In genere i medici suggeriscono di continuare a praticare attività fisica, esercizio e sport e di usare un farmaco anti-asma, se necessario, poco prima dell’attività.

È importante che il bambino asmatico conduca una vita normale (a scuola, nella società e durante l’attività sportiva), quindi che non si senta un diverso o che vada incontro a rischi quali bullismo, bassa autostima, disagi nello sviluppo psichico.

 

Il rapporto bambino-genitore

La diagnosi può essere destabilizzante tanto per i bambini quanto per i genitori, che dovrebbero proteggerli dai rischi esterni (disagi, emarginazione) e da quelli interiori (mentali e relazionali).

Per questo i genitori devono:

  • Informarsi sulla malattia e sulle terapie (da seguire attentamente);
  • Mantenere un dialogo aperto con il medico curante e pediatra;
  • Identificare i fattori di rischio ed eliminarli;
  • Monitorare il bambino, facendo attenzione a eventuali peggioramenti o crisi improvvise, quali: respiro affannoso, irritabilità, tosse e affanno dopo il gioco, fatica nel parlare, stanchezza immotivata, pelle violacea, disturbi del sonno, ecc.).

 

Il diario dell’asma

Un’ottima strategia per la cura e la prevenzione degli attacchi d’asma improvvisi consiste nel compilare costantemente un diario dell’asma. È sufficiente un quadernetto in cui riportare i sintomi del bambino, data, ora, azione svolta e possibile fattore scatenante. Queste informazioni sono utili allo specialista per modificare o adattare il piano terapeutico.