Quali sono le cause della stomatite nei bambini

stomatite

La stomatite nei bambini può essere provocata da cause sconosciute ma anche dall’abuso di antibiotici. Per curare le forme più leggere di queste ulcere meglio una sana alimentazione e i “rimedi della nonna”. Può essere l’opportunità per imparare a mangiare meglio e ridurre lo stress da vita sedentaria. 

 

Circa 9 bambini su 100 soffrono di questo problema. La stomatite nei bambini è una condizione comune. Il punto è che questa patologia infantile è spesso idiopatica, ossia non  si trova una causa. A oggi si conoscono diversi elementi che la predispongono, tra cui fattori genetici. Altri fattori sono più noti e si possono affrontare con pratiche e comportamenti sani.

Inoltre, curarla con antibiotici è assolutamente sconsigliato. Anzi, l’abuso di antibiotici può contribuire all’insorgenza di stomatiti da antibiotico, poiché questo farmaco, largamente utilizzato e che oggi scarseggia, contribuisce a un’alterazione della flora batterica intestinale e di conseguenza può debilitare il sistema immunitario del paziente.

L’assunzione di altri farmaci come antinfiammatori non steroidei, antiepilettici, antipertensivi può favorirne l’insorgenza anche in forme particolarmente gravi per la loro evoluzione in ulcere necrotizzanti, come nel caso della Sindrome di Stevens-Johnson.

Quali sono le cause della stomatite nei bambini

L’infettivologo e pediatra Guido Castelli Gattinara dell’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente descrive le stomatiti nei bambini come delle ulcere della mucosa orale che compaiono in concomitanza con infezioni virali. Il rischio di contagio è elevato. Sono infatti caratterizzate dalla comparsa di ulcerazioni dolorose e recidivanti a carico della bocca. Sono 2 le più frequenti in età pediatrica:

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  • La stomatite aftosa ricorrente

È la malattia più comune della mucosa orale in età pediatrica ed è caratterizzata dalla comparsa di piccole ulcere nella bocca;

  • La stomatite erpetica o gengivostomatite

Si manifesta con la comparsa di vescicole su tutto il cavo orale che si rompono trasformandosi in ulcere dolorose e sanguinanti.

La causa della stomatite aftosa ricorrente è a tutt’oggi ignota anche se la sua comparsa pare favorita da numerosi fattori, quali:

  • Stress;
  • Indebolimento del sistema immunitario;
  • Traumatismi locali come lo spazzolamento, la masticazione e le cure odontoiatriche;
  • Alcune infezioni virali come quelle da varicella-zoster e Cytomegalovirus e batteriche come le infezioni da streptococco e da Helicobacter pylori;
  • L’assunzione di alcuni farmaci come gli antinfiammatori non steroidei (Fans);
  • Carenze nutrizionali (ferro, zinco, vitamina B12, acido folico);
  • Allergie alimentari.

Questa forma non è contagiosa e non può venir trasmessa da un soggetto all’altro.

La stomatite erpetica è invece causata dal virus herpes simplex di tipo I (lo stesso dell’herpes labiale) e può trasmettersi da un soggetto malato all’altro per contatto diretto, ad esempio con il bacio. Oppure in maniera indiretta, utilizzando lo stesso spazzolino da denti o lo stesso asciugamani.

Rappresenta una delle manifestazioni tipiche della prima infezione con l’herpes simplex di tipo I che è destinato a rimanere quiescente nei gangli nervosi dell’organismo per tutta la vita.

L’herpes simplex può riattivarsi, causando ad esempio recidive di herpes labiale in particolari situazioni, quali:

  • Stress;
  • Eccessiva esposizione ai raggi solari;
  • Malattie febbrili;
  • Depressione del sistema immunitario;
  • Altri fattori scatenanti di natura sconosciuta.

A differenza di quella erpetica, quella aftosa non è contagiosa e solitamente non coinvolge le gengive e il palato duro.

Come riconoscere la stomatite nei bambini

Quella aftosa ricorrente compare di solito nei bambini che hanno compiuto i 10 anni e negli adolescenti. In un terzo circa dei bambini e dei ragazzi, la stomatite ricompare più volte, per anni dopo l’episodio iniziale, ad intervalli di 1-4 mesi.

È caratterizzata dalla comparsa di ulcere, di solito all’interno delle labbra, delle guance e sulla lingua. Le ulcere hanno le dimensioni di 2-4 mm, sono dolorose e scompaiono senza lasciare cicatrici nel giro di 5-15 giorni.

Quella erpetica o gengivostomatite si presenta con febbre elevata, compromissione delle condizioni generali, dolore alla bocca e difficoltà ad alimentarsi. Compaiono simultaneamente numerosissime vescicole su tutta la bocca che possono interessare la cute intorno alla bocca. Le vescicole, rompendosi, si trasformano in ulcere molto dolorose e sanguinanti. La malattia si risolve nel giro di 10-21 giorni.

Il quadro sconosciuto delle cause può rendere complessa la diagnosi, anche se di solito la storia del bambino e la visita clinica permettono al medico di arrivare a una diagnosi abbastanza presto. Ma talvolta possono rendersi necessari approfondimenti per escludere altre patologie, quali esami del sangue, test per ricercare l’eventuale presenza di batteri o virus all’interno delle lesioni oppure, eccezionalmente, il ricorso alla biopsia della lesione per esaminare il suo aspetto al microscopio.

Anche in corso di stomatite erpetica non sono quasi mai necessari test di laboratorio per confermare la diagnosi.

Le stomatiti sono simili alle afte

In questa galassia di patologie infantili dalle cause non del tutto chiarite rientrano anche le afte in bocca e la malattia mani-piedi-bocca (spesso confusa con l’influenza del pomodoro). Queste condizioni nei bambini possono essere facilmente confondibili tra loro, per questo è importante la diagnosi e l’eventuale approfondimento.

Nel caso delle afte, l’Istituto superiore di sanità (Iss) chiarisce che anche qui, le cause esatte della comparsa non sono state ancora stabilite. I ricercatori ritengono che a scatenarle sia la combinazione di alcuni fattori, quali:

  • Lieve lesione alla bocca dovuta a lavori dentali, spazzolatura troppo zelante, incidenti sportivi o morso accidentale di una guancia;
  • Dentifrici e collutori contenenti sodio laurilsolfato;
  • Sensibilità verso alcuni alimenti, in particolare cioccolato, caffè, fragole, uova, noci, formaggio e cibi piccanti o acidi;
  • Dieta priva di vitamina B12, zinco, acido folico o ferro;
  • Allergia ad alcuni batteri presenti nella bocca;
  • Helicobacter pylori, batterio che causa le ulcere dello stomaco (ulcere peptiche);
  • Cambiamenti ormonali durante le mestruazioni;
  • Stress emotivo e psicofisico.

Le afte possono anche verificarsi a causa di determinate condizioni e malattie, quali:

  • Celiachia, grave disturbo intestinale causato da una sensibilità al glutine, una proteina presente nella maggior parte dei cereali;
  • Malattie infiammatorie intestinali, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa;
  • Malattia di Behçet, raro disturbo che provoca infiammazione in tutto il corpo, compresa la bocca;
  • Sistema immunitario difettoso, che attacca le cellule sane della bocca anziché i microrganismi esterni, come virus e batteri;
  • HIV / AIDS, che sopprime il sistema immunitario.

Le afte, a differenza delle stomatiti, si presentano con delle vescichette più rotonde od ovali con la parte centrale bianca o gialla e il bordo rosso. Compaiono all’interno della bocca, sopra o sotto la lingua, sulla mucosa delle guance, alla base delle gengive o sul palato molle. Uno o due giorni prima della loro comparsa è possibile provare una sensazione di formicolio o di bruciore. Quelle più comuni sono anche meno dolorose: in genere sono piccole e scompaiono in 1 o 2 settimane senza lasciare cicatrici. Quelle più estese e profonde sono meno comuni, generalmente si riconoscono perché sono rotonde, dai bordi definiti oppure irregolari. In questi casi possono essere estremamente dolorose, richiedere fino a 6 settimane per guarire e dopo la guarigione possono lasciare delle cicatrici.

La malattia mani-piedi-bocca fa parte invece delle cosiddette malattie esantematiche, ossia malattie che provocano la comparsa di macchie diffuse, o di altre lesioni, sulla pelle (esantemi). Colpisce soprattutto i bambini sotto i 10 anni di età ma l’infezione può essere trasmessa anche ad adolescenti e adulti. Essi, tuttavia, tendono a manifestare forme più lievi.

Anche questa patologia è altamente contagiosa e si diffonde per via aerea, attraverso tosse e starnuti, tramite il contatto diretto con muco, saliva o feci di una persona infetta o attraverso il contatto con superfici contaminate da tali materiali biologici.

In questo caso si distingue per la manifestazione di febbre lieve o assente e per la comparsa di piccole vescicole sulle mani, sui piedi e sulla bocca e, occasionalmente, anche sui glutei e sui genitali. A volte, le vescicole si trasformano in piccole ulcere.

La malattia può essere fastidiosa ma tende a guarire spontaneamente in 7-10 giorni. Non esiste una cura specifica, ma è importante bere molta acqua per evitare il rischio di disidratazione. In caso di febbre e dolore provocato dalle ulcere della pelle, si possono utilizzare cure per alleviarli.

Di solito il bambino è curato a casa. Il rischio di infezione può essere ridotto adottando buone pratiche di igiene, come lavarsi le mani spesso e accuratamente.

L’incertezza delle cause può generare confusione

Queste condizioni richiedono approfondimenti diagnostici soprattutto per escludere altre patologie, più serie o indirettamente collegate, come:

  • Celiachia;
  • Malattie infiammatorie intestinali;
  • Immunodeficienze;
  • Morbo di Behçet;
  • Febbre periodica come la Pfapa.

La stomatite nei bambini e i “rimedi della nonna”

La stomatite aftosa ricorrente, non essendo causata direttamente da un’infezione batterica o virale, non deve essere trattata con antibiotici o antivirali. L’obiettivo del trattamento è diminuire la gravità dei sintomi, di solito ricorrendo a modifiche più dell’alimentazione, ad esempio:

  • Aumentando l’assunzione di liquidi;
  • Evitando nella dieta gli alimenti speziati, molto salati o acidi che possano irritare ulteriormente la mucosa della bocca;
  • Impiegando anestetici locali o cortisonici locali, da applicare alla mucosa della bocca;
  • Somministrando antinfiammatori non steroidei;
  • Mantenendo una buona igiene del cavo orale.

I cosiddetti “rimedi della nonna” sono fondamentali. Ai piccoli colpiti da stomatiti in bocca non devono mai mancare:

  • Tante coccole (un “medicamento” naturale e affettivo sempre valido);
  • Frutta e verdura;
  • Molta acqua;
  • Alimentazione con cibi freschi o freddi;
  • Al massimo degli antidolorifici per via generale, o anche per via locale, in commercio sotto forma di gel o di spray (evitare il fai da te).

In molte situazioni, soprattutto quando il paziente è piccolo, si può verificare un rifiuto del cibo. In questi casi si può concedere qualche alimento freddo come gelato, latte, yogurt.

I cibi consigliati

Patologie come queste possono essere l’occasione per riscoprire il piacere degli alimenti sani, abituando i bambini sin da piccoli. In caso di stomatiti, non devono mancare:

  • Frutta fresca, liquidi e cibi a consistenza morbida

Privilegiando frullati o mousse di frutta (senza aggiungere zucchero) poiché più facili da masticare e deglutire;

  • Verdure

Soprattutto cotte, più facili da masticare e deglutire. Meglio minestroni, vellutate, creme o zuppe condite con formaggi stagionati ottimi per l’apporto di calcio e proteine. Il formaggio grattugiato contiene i 9 aminoacidi essenziali e le vitamine utili come la B12, gli antiossidanti come vitamina A, zinco e selenio;

  • Cereali come pasta, pane, riso, orzo, farro, integrali;
  • Patate in alternativa ai cereali;
  • Legumi (fonte di ferro, fibre, da aggiungere nelle minestre);
  • Brodi vegetali, pastine e minestrine;
  • Brodo vegetale, pastina e minestre in brodo, utili per garantire corretto apporto di liquidi;
  • Carne e pesce magri;
  • Non più di 2 uova a settimana;
  • Latte e derivati;
  • Olio extravergine di oliva crudo, con moderazione (contiene vitamina E).

I cibi sconsigliati in caso di stomatiti

  • Agrumi e frutta acidula come mandarini, arance, limone, pompelmo, ananas, ribes, (posso irritare ulteriormente il cavo orale);
  • Spezie piccanti, curry, pepe e zenzero;
  • Verdura acidula come pomodori, peperoni e melanzane;
  • Frutta secca (poiché difficile da masticare, al massimo si può sminuzzare di più);
  • Cibi croccanti;
  • Cioccolato;
  • Stuzzichini e affettati (contengono troppo sale);
  • Salse di soia;
  • Cibi fast food contenenti troppi Sali e grassi.

Quando ricorrere ai farmaci?

Solo nelle forme più gravi può rendersi necessario il ricorso ai cortisonici per via orale. Diverso è il caso della stomatite erpetica; essendo causata dall’herpes simplex di tipo I, necessita la somministrazione di antivirali come l’Aciclovir, in forma di sospensione orale o di compresse, per 5-7 giorni. Bisogna evitare il ricorso a cure fai da te. I medicinali devono essere prescritti dal pediatra.

Le stomatiti si possono prevenire?

Non essendo del tutto chiarite le cause, non è possibile neppure somministrare terapie definitive e preventive, o prevenire eventuali recidive. A riguardo, non esistono prove scientifiche. Sicuramente alcune cause sono legate ai comportamenti e all’alimentazione. Per questo è importante:

  • Lavare sempre i denti e possibilmente con spazzolino a setole morbide;
  • Curare anche l’igiene degli apparecchi ortodontici;
  • Consultarsi sempre con un dentista e informarlo costantemente in caso di eventuali fastidi o lesioni;
  • Adottare una dieta ricca e varia (è importante per evitare carenze vitaminiche);
  • Ridurre lo stress nel bambino, anche abituandolo a una sana e adeguata attività fisica.