Shigellosi: le cause, i sintomi e come si cura la diarrea del viaggiatore

SHIGELLOSI DIARREA DEL VIAGGIATORE

La shigellosi, come le altre diarree del viaggiatore, è un’infezione che può essere pericolosa, soprattutto per bambini e anziani. Ecco come prevenirla e chiedere protezione nei paesi dove non ci sono ambasciate o consolati italiani

Con il ripristino dei viaggi,dopo il periodo del lockdown, hanno ripreso a circolare alcuni batteri che procurano infezioni e malattie gravi soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Tra queste, si segnala una ripresa dell’infezione da shigella, che procura la shigellosi, una delle malattie non a caso note come “diarrea del viaggiatore”.

Che cos’è la shigella

La shigella è un batterio che provoca la shigellosi e può presentarsi con quadri clinici di gravità variabile. Nei casi non trattati la letalità può arrivare al 10-20%. Si tratta di germi molto sensibili all’azione dei comuni disinfettanti e dei detergenti, ma che nell’ambiente esterno possono presentare gradi variabili di resistenza, soprattutto in materiale organico.

Cos’è la diarrea del viaggiatore

Con “diarrea del viaggiatore” si fa riferimento a una sindrome caratterizzata da diarrea di variabile intensità che colpisce le persone in viaggio attraverso paesi in cui le condizioni sanitarie sono precarie e in cui è possibile ingerire acqua o alimenti contaminati. L’Irccs Humanitas ricorda che questa tipologia di infezioni è molto comune: circa il 20-50% dei viaggiatori verso paesi tropicali manifesta un episodio diarroico nel corso del soggiorno.

In genere i sintomi regrediscono in 2 o 3 giorni e la guarigione avviene entro 5 giorni. In alcuni casi il disturbo può protrarsi fino a 7-10 giorni.

La shigellosi è una delle infezioni tra le diarree del viaggiatore (qui le intossicazioni alimentari più diffuse e tra le più rischiose).

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Quali sono le diarree del viaggiatore?

Le cause di questa tipologia di infezioni sono dovute al contatto con batteri, virus e parassiti soprattutto attraverso il consumo di acqua contaminata e cibi crudi o poco cotti.

I principali microrganismi che provocano questo tipo di diarrea sono:

  • Batteri

Oltre alla shigella, ci sono anche escherichia coli, salmonella, campylobacter, vibrio parahaemolyticus, aeromonas, plesiomonas.

  • Protozoi

Giardia lamblia, cryptosporidium parvum, cyclospora cayetanensis, entamoeba histolytica.

  • Virus

Rotavirus, calicivirus, enterovirus.

Anche lo stress del viaggio, il cambio di alimentazione, il clima e l’altitudine possono scatenare questo tipo di diarrea.

Quali sono le cause della shigellosi?

Il batterio shigella continua ad essere un grave problema di sanità pubblica e rimane endemica in molte aree geografiche del mondo in via di sviluppo. Tra le specie shigella, il batterio shigella dysenteriae tipo 1 rappresenta una particolare minaccia per la gravità della malattia che provoca e per il suo potenziale epidemico.

Il Manuale di medicina Msd segnala l’alimentazione tra le principali cause della shigellosi.

La fonte dell’infezione è costituita dalle feci degli individui infetti o dei portatori convalescenti. Gli esseri umani sono l’unica fonte naturale per shigella.

  • Il contagio diretto avviene per via oro-fecale;
  • Il contagio indiretto avviene attraverso cibi o fomiti contaminati. Le mosche fungono da vettori.

Questo batterio è resistente agli acidi gastrici, perciò l’ingestione anche di pochi microrganismi può causare la malattia.

Le epidemie avvengono frequentemente in zone sovrappopolate con condizioni sanitarie scadenti.

Lo street food in paesi tropicali, o dove queste diarree sono diffuse, diviene particolarmente pericoloso.

I soggetti più a rischio da shigellosi

La shigellosi è particolarmente frequente fra i bambini più piccoli che vivono in aree endemiche.

Gli adulti hanno generalmente forme meno gravi.

I portatori convalescenti e subclinici possono rappresentare importanti fonti di infezione, ma sono rari gli individui che rimangono portatori per tempi lunghi.

Quindi, la shigellosi è più grave (con aumento del rischio di morte) per:

  • Neonati;
  • Adulti di età superiore ai 50 anni;
  • Bambini che non sono allattati al seno;
  • Bambini ricoverati per morbillo;
  • Bambini e adulti malnutriti;
  • Pazienti che presentano disidratazione, perdita di coscienza, ipotermia o ipertermia, o con casi di convulsioni.

Quali sono i sintomi della shigellosi?

I microrganismi di shigella penetrano la mucosa del colon provocando secrezione mucosa, iperemia, infiltrazione leucocitaria, edema e spesso ulcerazioni superficiali della mucosa.

Lo shigella dysenteriae di tipo 1 (non comunemente presente negli Stati Uniti, eccetto nei viaggiatori di ritorno da aree endemiche) produce una tossina detta shiga che causa una massiva diarrea acquosa e, a volte, una sindrome emolitica-uremica.

Il periodo di incubazione per lo Shigella è di 1-4 giorni. La manifestazione più frequente, la diarrea acquosa, è indistinguibile da altre infezioni batteriche, virali e protozoarie che stimolano l’attività secretoria delle cellule epiteliali intestinali. Può essere presente la febbre.

I sintomi della shigella negli adulti

Negli adulti, i sintomi iniziali di shigellosi possono essere i seguenti:

  • Forte dolore addominale;
  • Urgenza di defecare (tenesmo);
  • Passaggio di feci formate che temporaneamente allevia il dolore

Tali episodi si ripetono con gravità e frequenza crescenti. La diarrea diventa marcata, con feci molli o liquide contenenti muco, pus e spesso sangue. A causa di un grave tenesmo può manifestarsi prolasso rettale e, di conseguenza, incontinenza fecale.

Tuttavia, gli adulti possono presentarsi senza febbre, con una diarrea non ematica e non mucosa e con tenesmo lieve o assente.

La malattia in genere si risolve spontaneamente negli adulti nei casi lievi in 4-8 giorni, mentre nei casi gravi in 3-6 settimane. I quadri con marcata disidratazione e perdita elettrolitica, collasso circolatorio e decesso, sono limitati principalmente agli adulti debilitati e ai bambini di età inferiore ai 2 anni.

I sintomi più rari della shigellosi

Raramente la shigellosi inizia improvvisamente con feci tipo acqua di riso o sierose, talvolta ematiche. Il paziente può anche presentare vomito e subire una rapida disidratazione. L’infezione può manifestarsi con delirium, convulsioni e coma, ma con diarrea scarsa o assente. Il decesso può avvenire entro 12-24 ore.

I sintomi della shigella nei bambini sono più gravi

Nei bambini piccoli l’esordio è improvviso, con alcuni di questi sintomi:

  • Febbre;
  • Irritabilità o sonnolenza;
  • Anoressia;
  • Nausea o vomito;
  • Diarrea;
  • Dolore e distensione addominali e tenesmo.

Entro 3 giorni può presentarsi del sangue nelle feci, o anche pus e muco.

La frequenza delle evacuazioni può aumentare fino a 20 episodi al giorno, con marcata perdita di peso e disidratazione.

I bambini sottoposti a terapia possono morire entro i primi 12 giorni. Se i bambini sopravvivono, i sintomi acuti scompaiono gradualmente entro la seconda settimana.

Le complicazioni da shigellosi

La shigellosi può provocare altre complicazioni:

  • Ulcerazioni mucose gravi con perdite ematiche acute;
  • I pazienti (in particolare con patologie autoimmuni) possono sviluppare artrite reattiva (artrite, congiuntivite, uretrite) ed altre enteriti.

Altre complicanze sono infrequenti ma comprendono convulsioni nei bambini, miocardite e, raramente, perforazione intestinale.

L’infezione non cronicizza e non è un fattore eziologico della colite ulcerosa.

Come prevenire la shigella

Più che la cura, è importante la prevenzione della shigellosi, soprattutto quando si va in viaggio in paesi dalle condizioni igieniche precarie o si mangia in posti poco sicuri e scarsamente igienizzati.

La prevenzione deve cominciare dai comportamenti e dall’igiene. Ecco cosa è importante fare:

  • Le mani devono essere lavate accuratamente prima di manipolare il cibo;
  • Gli indumenti e le lenzuola sporchi devono essere immersi in secchi chiusi con acqua, sapone e disinfettante fino a quando non potranno essere lavati nell’acqua calda;
  • Evitare posti sovraffolati;
  • Evitare cibo di strada (street food) esposto all’aperto e in pessime condizioni igieniche;
  • Evitare cibi all’esterno dove si depositano mosche e insetti;
  • Evitare cibi crudi o poco cotti in ristoranti o luoghi non sicuri;
  • Bere solo acqua e bibite servite in bottiglie confezionate;
  • Evitare l’acqua di rubinetto e cubetti di ghiaccio;
  • Usare l’acqua in bottiglia anche per lavarsi i denti.

I comportamenti a casa

  • Lavare le mani accuratamente con sapone dopo essere andati in bagno e prima di preparare o mangiare cibo;
  • Non mangiare cibi crudi, esclusi i frutti interi e la verdura che sono sbucciati e mangiati subito e ben lavati;
  • Cuocere bene il cibo;
  • Mangiare cibo quando è ancora caldo, o riscaldare accuratamente prima di mangiarlo;
  • Lavare e asciugare accuratamente tutti gli utensili dopo l’uso;
  • Tenere cibi cotti e utensili puliti separatamente dal cibo crudo e da utensili potenzialmente contaminati;
  • Proteggere gli alimenti da mosche per mezzo di zanzariere;
  • Nei confronti dei pazienti e dei portatori devono essere adottate adeguate procedure di isolamento (specialmente isolamento fecale).

Trattamenti e cura della shigellosi

  • Non esiste un vaccino raccomandato dall’Organizzazione mondiale della salute efficace per prevenire l’infezione da shigella.
  • Diversi vaccini candidati, per lo più contro shigella flexneri, sono attualmente in fase di studio, ma è improbabile che siano autorizzati prima di diversi anni.
  • L’immunizzazione contro il morbillo può ridurre sostanzialmente l’incidenza e la gravità delle malattie diarroiche, tra cui la shigellosi. Ogni bambino deve essere vaccinato contro il morbillo all’età consigliata.

Gli antibiotici possono ridurre i sintomi e eliminare il batterio shigella ma non sono necessari per gli adulti sani con malattia in forma lieve.

Gli antibiotici sono somministrati in genere in pazienti più a rischio: bambini, persone anziane, pazienti debilitati, pazienti con malattia da moderata a grave.

Alcune specie di batteri sono resistenti agli antibiotici.

Intervenire tempestivamente ai primi sintomi.

Cosa fare in caso di problemi all’estero?

In alcuni paesi non sono garantiti diritti sanitari e trattamenti adeguati. La shigellosi, e tante altre malattie, possono trasformarsi in un incubo, soprattutto quando si è in vacanza o in viaggio in Stati dove non è presente l’ambasciata italiana.

A questo proposito ricordiamo che esiste la protezione del consolato per i cittadini dell’Unione europea all’estero. Il diritto alla parità di trattamento è garantito a tutti i cittadini europei che si trovano all’estero, e possono chiedere aiuto a qualsiasi consolato o ambasciata di un altro Stato membro Ue anche diverso dal loro.

Qui trovate consigli e App su come viaggiare sicuri o come attivarsi in caso di crisi, malattie e infezioni, o altri problemi quali detenzione, smarrimento documenti, disordini.