Nel decreto Milleproroghe il governo congela gli aumenti delle bollette per i contratti in corso fino a giugno 2023 ma recepisce la sentenza del Consiglio di Stato che smentisce Antitrust: “Al rinnovo, rincari legittimi”
Gli aumenti delle bollette sono legittimi se avvengono dopo la scadenza dei contratti a libero mercato mentre sono congelati fino a giugno 2023 i rincari per i contratti in corso di durata. Lo stabilisce l’articolo 11 del decreto Milleproroghe atteso in Gazzetta Ufficiale per domani 31 dicembre. Il governo ha inserito queste due novità nel provvedimento per dirimere una questione emersa a seguito delle multe Antitrust degli utlimi mesi e del pronunciamento del Consiglio di Stato sul caso Iren che invece ha dato torto all’Authority.
Dallo stop del decreto Aiuti bis al via libera del governo Meloni
In questa vicenda vale la pena ripercorrere le tappe salienti. Il governo Draghi nel decreto Aiuti bis aveva previsto la nullità degli aumenti in bolletta di luce e gas – per far fronte alla crisi energetica fino al 30 marzo 2023. L’Antitrust, dando forse una lettura estensiva del provvedimento Draghi, ad ottobre (in particolare contro Iren che era ricorsa al Tar) e dicembre è intervenuta contro una serie di aziende – tra le quali Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea, Engie – contestando gli aumenti comunicati ai consumatori. Contro un provvedimento cautelare dell’Antitrust Iren si era rivolta al Consiglio di Stato che il 13 dicembre scorso, ribaltando il verdetto dell’Agcm, aveva dato ragione alla compagnia: legittimi i rincari comunicati nei tempi previsti a seguito della scadenza del contratto. Il governo ha cosi “ratificato” la decisione del Consiglio di Stato con la norma contenuta nel decreto Milleproroghe, dando così ragione alle aziende con buona pace dei consumatori.
Consumatori che – almeno quelli che hanno contratti a mercato libero ancora in essere e non scadenza –Â comunque potranno contare sulla proroga del blocco dei rincari spostato dal 30 marzo al 30 giugno prossimo.
Il nuovo intervento Antitrust (aggiornamento 30 dicembre 2022)
L’Agcm il 30 dicembre è intervenuta di nuovo sulla questione e “sulla base dei principi espressi dal Consiglio di Stato, ha confermato parzialmente i provvedimenti cautelari emessi il 12 dicembre u.s. nei confronti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie, sospendendo le sole modifiche unilaterali delle condizioni economiche non in scadenza, in violazione del Codice del Consumo e in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022, n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022″.
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