La borsite, non solo malattia professionale ma anche legata allo smart working

BORSITE

La borsite può dipendere da posture scorrette al lavoro, movimenti continui e ripetuti. Lo smart working e i lavori usuranti come quello dei magazzinieri potrebbero esporre a maggiori rischi. Ma può anche essere il segnale di patologie serie e croniche. Riconoscere i sintomi è fondamentale tanto quanto la prevenzione e la postura corretta.

 

È una delle condizioni dolorose che colpisce maggiormente i lavoratori. La borsite non a caso viene citata nei vari rapporti dell’Istituto nazionale Inail per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La borsite è uno dei disturbi muscolo scheletrici più diffusi tra i lavoratori, soprattutto gli addetti ai lavori usuranti, come i magazzinieri sottoposti a sforzi e movimenti rapidi, continui e ripetuti. O anche chi si posiziona male davanti a un pc o svolge attività fisica.

Ma può essere anche sintomo di altre patologie croniche. Per questo è importante riconoscere i sintomi e fare prevenzione.

 

Cos’è la borsite

Gli esperti dell’Irccs Humanitas ricordano che la borsite interessa le piccole sacche (o vescichette) ripiene di liquido, chiamate “borse”, che proteggono le articolazioni e anche altre parti anatomiche. Le borse si possono trovare tra ossa e tendini, ma anche fra diversi piani tendinei, fasciali o muscolari.

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Questi rigonfiamenti fungono da ammortizzatori naturali, rendendo fluido il movimento e assicurando la protezione delle diverse strutture interessate, che altrimenti andrebbero incontro a usura e traumi, scatenando infiammazione e dolore.

Le borse più esposte al rischio di infiammazione sono quelle della spalla, del gomito, del ginocchio e dell’anca.

La borsite colpisce anche dita dei piedi e tallone (borsite del tendine di Achille).

Si manifesta quando si infiamma il liquido sieroso (liquido sinoviale) all’interno di queste borse. Dunque è una condizione patologica con sintomi dolorosi che rendono difficile o impossibile il movimento, soprattutto quando colpisce al lavoro, rendendo invalidante il lavoratore.

Le borsiti si dividono in borsiti infiammatorie ed emorragiche.

 

La borsite infiammatoria

Colpisce le borse piene di liquido, e in genere è causata da movimenti ripetuti. I sacchetti sono sottoposti a continue sollecitazioni e sfregamenti.

Quelle di tipo infiammatorio sono causate anche dal deposito di cristalli di urea (in pazienti affetti da iperuricemia) o in seguito a una infezione virale o più di frequente batterica (in tal caso si deve parlare più propriamente di borsite settica).

 

La borsite emorragica

È una condizione anch’essa dolorosa causata da un trauma. In questo caso si determina un travaso di sangue per rottura di vasi, con conseguente raccolta ematica all’interno della borsa stessa.

 

Quasi sono le cause

Le cause della borsite possono essere diverse:

  • Stress meccanici, causati da movimenti ripetuti, sfregamento, attrito;
  • Patologie sistemiche, come artrite reumatoide o gotta, che possono interferire con la composizione del liquido sinoviale;
  • Infezioni batteriche o virali che possono attaccare le borse;
  • Traumi, come cadute e incidenti in cui la pressione violenta esercitata sulle borse ne può provocare la rottura o l’irritazione.

 

La borsite nei lavori usuranti

L’invecchiamento e lavori o hobby usuranti, che prevedono sempre lo stesso movimento, tipico ad esempio di musicisti o artigiani, sono fattori di rischio che moltiplicano la probabilità di soffrire di borsite.

 

Come riconoscere la borsite

La borsite si manifesta in genere con dolori acuti, in particolare dolore, amplificato dal movimento o dalla pressione.

Ma si possono presentare anche altri sintomi, quali:

  • Arrossamento e gonfiore;
  • Presenza di lividi (ecchimosi o ematomi) che corrispondono a piccoli versamenti di sangue;
  • Eruzioni cutanee;
  • Febbre (in caso di infezione o importante versamento di sangue).

 

Come riconoscere una borsite acuta o borsite cronica

Il Manuale medico Msd offre alcuni spunti per riconoscere quando la borsite è causata da un evento traumatico o se è dovuta a continue posture scorrette o patologie in atto.

Infatti, la borsite acuta si sviluppa nel giro di alcune ore o di alcuni giorni. L’area infiammata è solitamente dolente al movimento e al tatto. La cute sopra le borse vicino alla superficie, come nel ginocchio e nel gomito, si presenta solitamente tumefatta e arrossata. La borsite acuta provocata da un’infezione o dalla gotta può essere particolarmente dolorosa e la zona colpita può diventare rossa e calda.

La borsite cronica, invece, può derivare da episodi ripetuti o persistenti di borsite acuta o da traumi ripetuti. A volte le pareti della borsa si ispessiscono. Se le borse danneggiate sono soggette ad attività o sforzo anomalo, l’infiammazione tende ad aggravarsi. A lungo andare, il dolore e il gonfiore possono limitare il movimento, indebolendo i muscoli. Le riacutizzazioni della borsite cronica possono durare vari mesi e ripresentarsi frequentemente.

 

Come si previene

La borsite si può prevenire con i comportamenti fisici adeguati e movimenti corretti al lavoro, altrimenti si va incontro a traumi o infortuni da lavoro.

Humanitas evidenzia che la prevenzione è indispensabile soprattutto per quei pazienti che ne hanno già sofferto, per evitare che il problema si presenti nuovamente.

 

Prevenire la borsite al lavoro o nel movimento fisico

Lavori usuranti o vita sedentaria, anche al lavoro, espongono maggiormente al rischio di borsiti. Ma anche l’attività fisica corretta e l’alimentazione sana sono fattori preventivi importanti contro le borsiti.

Per questo sono importanti dieta, posture e movimenti corretti, quali:

  • Evitare la pressione sui gomiti quando ci si appoggia alla scrivania;
  • Usare delle imbottiture specifiche per proteggere le ginocchia e piegare le gambe quando ci si alza o si solleva un peso, specie in corso di attività lavorative ripetute e pesanti (come i magazzinieri);
  • Evitare sforzi eccessivi o di sollevare carichi troppo pesanti;
  • Correre su superfici adeguate;
  • Riscaldare sempre i muscoli prima di ogni esercizio fisico e dello sport, allenare il corpo all’equilibrio e al mantenimento di una corretta postura;
  • Non fare movimenti ripetuti o tenere la stessa posizione troppo a lungo;
  • Cercare di evitare il sovrappeso corporeo.

 

Quando  deve preoccupare

Se la causa non è apparentemente riconducibile a un trauma, ai movimenti scorretti e al sovrappeso, diviene necessario rivolgersi al medico per ricercare una eventuale patologia correlata. È possibile a quel punto che si tratti di gotta, artrite reumatoide, o altre patologie o condizioni da affrontare in maniera più decisa.

Per la diagnosi  è generalmente sufficiente una visita specialistica, che permette di identificare i segni e i sintomi del problema. È comunque indicato approfondire con ulteriori indagini, di tipo strumentale, ad esempio:

  • Radiografie

Per verificare o escludere la presenza di fratture o alterazioni di altra natura a livello dell’osso.

 

  • Ecografia

Di fondamentale importanza per confermare la natura e il contenuto della borsa.

 

  • Risonanza Magnetica Nucleare

Nei casi in cui gli esami precedenti non siano stati in grado di chiarire il quesito diagnostico.

 

  • Esami del sangue ed eventualmente analisi del liquido sinoviale

Questi test servono per chiarire la causa della borsite, la composizione del liquido e la presenza di eventuali patogeni responsabili dell’infezione.

 

Come si cura

Il trattamento  differisce in funzione della severità del quadro clinico e la presenza di eventuali complicazioni.

Se  è di grado leggero è solitamente sufficiente l’uso della borsa del ghiaccio, osservare un periodo di riposo, associati a un farmaco antiinfiammatorio per ridurre flogosi e dolore, così come una benda elastica compressiva per contenere il disagio provocato dai movimenti.

In alcuni casi può essere necessario procedere all’aspirazione del liquido sinoviale contenuto nella borsa infiammata, ed eventualmente all’iniezione (infiltrazione) di corticosteroidi direttamente nella borsa, in modo da spegnere la flogosi e ridurre il rischio che si formi nuovamente.

Gli antibiotici sono necessari se l’esame clinico e gli esami del sangue indicano la presenza di un’infezione, così come anche, in taluni casi, per prevenire l’insorgenza della stessa.

In associazione al controllo dell’infiammazione e dolore con i farmaci, la terapia della borsite può prevedere anche applicazioni di terapie fisiche locali (come laserterapia, crioterapia o ultrasuoni).

In taluni casi più severi, specie se recidivanti o di difficile risoluzione, può essere indicata l’asportazione chirurgica della borsa infiammata.

È fondamentale, nei casi in cui non vi sia una chiara origine traumatica (diretta o da trauma ripetuto), escludere eventuali patologie concomitanti da curare (come ad esempio la gotta o l’artrite reumatoide).

 

Malattia professionale

La borsite rientra nel gruppo 2 delle malattie professionali causate da agenti fisici. In questa categoria rientrano patologie generate da movimentazione manuale di carichi eseguita con continuità (ad esempio, l’ernia discale lombare). E microtraumi e posture incongrue a carico degli arti superiori per attività eseguite con ritmi continui e ripetitivi per almeno la metà del turno di lavoro, quindi: borsite, epicondilite, sindrome del tunnel carpale.

Nella tabella Inail delle malattie professionali la borsite e la borsite olecranica vengono riconosciute come malattie professionali con un periodo massimo di indennizzabilità di 2 anni dalla cessazione della lavorazione.

L’Inail riconosce le patologie professionali da sovraccarico biomeccanico a carico del rachide e degli arti superiori. L’Istituto ricorda che negli ultimi anni queste malattie professionali hanno assunto un’importanza sempre maggiore. L’ampia diffusione nei diversi settori, a fronte della più bassa incidenza delle patologie “classiche” (silicosi, asbestosi, ipoacusia, ecc.), ha suscitato particolare attenzione da parte del legislatore su questo tipo di condizioni fisiche. La causa lavorativa, sovrapponendosi a fattori di natura individuale e ambientale, esercita un ruolo primario e ha determinato l’incremento dei riconoscimenti e degli indennizzi da parte dell’Inail.

 

La borsite e lo smart working

La pandemia ha spinto molti lavoratori, soprattutto quelli che operano davanti a un computer, alla scelta privilegiata del telelavoro (smart working), lavoro da casa. Sicuramente una modalità più ecosostenibile, meno dispendiosa, e flessibile. Che tuttavia potrebbe causare un aumento di patologie anche dovute a posture scorrette (borsite alle ginocchia, movimenti ripetuti, spalla, stessa posizione per molte ore). Qui potrete consultare una guida per una buona postazione di lavoro da casa.