La maxibolletta (stimata) di WeKiwi: una punizione per il cambio di contratto?

BOLLETTA ENI WIKIWI

Una lettrice segnala di aver chiuso il contratto con WeKiwi e di essersi trovata nell’ultima bolletta la stima di un consumo quasi 10 volte superiore alla norma. Inutili i tentativi di ottenere il calcolo dei consumi reali

 

Caro Salvagente, sono stata cliente del fornitore di Energia WeKiwi. A maggio ho cambiato residenza e ho dovuto per forza di cose chiudere il contratto.
Nell’ultima bolletta che mi hanno inviato, mi hanno addebitato per il mese di aprile 863kw di consumo presunto. Tutti i mesi precedenti i consumi erano effettivi e più bassi, come dimostra chiaramente lo screen shot della fattura.

Gli ho scritto ovunque, tentato di chiamare ma dopo 2 ore di attesa ho desistito.
Vorrei semplicemente avere i conteggi del mio conguaglio.
La loro risposta è che attendono la lettura del gestore locale.
6 mesi per avere la lettura?
Ho letto molti commenti negativi sui social dove mi hanno bloccato perché invitavo chiunque a stare alla larga. Hanno cancellato i miei commenti. La recensione è rimasta.
Non so se potete indagare come lavora questa società.

Edi Simonini

 

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Cara Edi, abbiamo girato alla nostra esperta, Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, la sua segnalazione. Ecco i suoi commenti

In base allo screenshot inviato dalla signora Simonini, si evince che da maggio 2021 a marzo 2022, le fatture sono state emesse su consumi reali. Ad aprile e maggio 2022, Wekiwi, addebita consumi su stime, che soprattutto nel mese di aprile, sono molto elevate rispetto alla media che risulta dallo stesso documento.

Le fatture su stime, possono essere emesse e chiaramente saranno oggetto di conguaglio ma, è evidente, che se le stime sono eccessivamente gonfiate, come in questo caso, l’intestatario dell’utenza, può contestare quella fattura e inviare un’ autolettura, per confutare la stima in eccesso.

L’autolettura, ricordiamo, è preferibile che venga documentata tramite una foto del contatore, certificando la data in cui è stata fatta (un quotidiano con la data in evidenza).

In seguito a ciò, il fornitore dopo verifica con il distributore, il quale validerà la corretta rilevazione dei dati di lettura, rettifica la fattura su stime, tenendo conto dei consumi reali.

Nel caso specifico della chiusura del contratto  inoltre, il fornitore dovrà emettere fattura di chiusura, che sarà una fattura di conguaglio sui consumi effettivi. L’emissione avverrà entro 8 giorni  prima dallo scadere delle sei settimane dalla cessazione del contratto, in caso di bolletta cartacea,  oppure, entro due giorni prima della scadenza delle sei settimane, in caso di bolletta elettronica.

L’emissione della fattura di chiusura oltre i termini previsti, comporta il riconoscimento per il cliente, di un indennizzo ma, parliamo di pochi euro: si va da un minimo di 4 euro fino a 10 giorni di ritardo, a un massimo di circa 20 euro, per ritardi superiori.

Con la bolletta di chiusura, viene anche restituito il deposito cauzionale, versato dal cliente al momento dell’attivazione.

In concreto, la signora Simonini, ha ragione a sollevare la questione del ritardo nell’emissione di una fattura che ricalcoli le stime sui dati reali.

Considerando che ha anche inviato una comunicazione scritta e non ha avuto risposta, può avviare una conciliazione con l’ARERA, e in tal caso, la società di vendita, destinataria della richiesta, chiederà anche la convocazione del distributore, vista la natura del contendere, così questi famosi dati reali, verranno finalmente fuori.

Aggiornamento del 9 dicembre

L’azienda ha scelto di rispondere alla nostra lettrice. Qui l’intervento della Wikiwi:

“Con la presente ci preme sottolineare alcuni aspetti a nostro avviso molto importanti per integrare le informazioni riportate sul caso del sig. Simonini.

In primis siamo spiacenti per l’accaduto e ci immedesimiamo nel Cliente che ha ravvisato un disservizio da parte nostra. Facciamo sempre del nostro meglio per evitare situazioni di questo tipo e ci scusiamo col Cliente.

Come si vede dall’esempio di fattura allegato il Cliente era in fornitura da più di un anno e non erano mai si erano registrati problemi particolari. In effetti la stima di consumo sul mese di aprile 2022 è stata superiore alla norma. Ci siamo accorti di questa anomalia del sistema e siamo prontamente intervenuti modificando gli algoritmi di stima, infatti già il mese di maggio 2022 è stimato correttamente. Solitamente le stime di consumo si fanno quando non pervengono letture per un certo lasso temporale. Talvolta è il distributore stesso a fare delle stime di lettura.

In nessun caso la stima è elaborata in maniera differenziata in base al fatto che il cliente si trovi in una situazione di cambio fornitore. Quello che è accaduto è che al Cliente è stato abbinato un profilo di consumo errato. L’errore è stato ad oggi corretto.

Per ovviare all’inconveniente solitamente il fornitore attende le nuove letture e rielabora la fattura conguagliando gli importi corretti. Confermiamo di aver stornato per intero la fattura che conteneva il consumo errato e abbiamo anche emesso la fattura di chiusura per il Cliente con i conteggi definitivi. E’ emerso un credito a favore del Cliente che gli verrà rimborsato a stretto giro”.