Una domanda che ci si pone frequentemente è se si possa usare un cosmetico scaduto. E quali sono i rischi associati all’utilizzo questi prodotti oltre la data di scadenza? Facciamo chiarezza
Da un punto di vista normativo, ogni cosmetico prevede un PAO (Period After Opening), ovvero la durata prevista del cosmetico in seguito alla sua apertura. L’indicazione della data di durata minima non è obbligatoria per i prodotti cosmetici che hanno una durata superiore ai 30 mesi, per cui – se non si trova l’indicazione – la ragione è certamente questa.
Ma cosa accade se si utilizza un cosmetico oltre la data di scadenza? Un interessante studio condotto in merito proviene da un’università inglese, la London Metropolitan University, che ha analizzato cinque prodotti scaduti tra cui un fard, un fondotinta e un lucidalabbra. I risultati hanno rilevato la presenza di batteri di enterococcus faecalis (una delle cause della meningite) nonché altri batteri potenzialmente mortali tra cui l’eubacterium e aeromonas batterica. I rischi associati all’utilizzo di cosmetici scaduti potrebbero essere così sintetizzati:
- compromessa efficacia dei principi attivi
- infiammazioni cutanee
- proliferazione di batteriÂ
Compromessa efficacia dei principi attiviÂ
Le opinioni in merito sono discordanti, essendoci evidenze del mantenimento dei principi attivi oltre la data di scadenza ed evidenze del contrario. Una ricerca pubblicata su JAMA, la rivista della American Medical Association, ha analizzato i 14 principi attivi di vecchie confezioni di farmaci, intatte ma scadute da 30-40 anni. Ben 12 dei 14 principi attivi (tra cui paracetamolo, caffeina e codeina) conservavano ancora quasi la piena efficacia (almeno il 90% di quella originaria). Ma se tra i farmaci la situazione è decisamente tranquillizzante, i dati provenienti dall’utilizzo di creme solari sono molto meno incoraggianti. Questi dati potrebbero infatti suggerire che l’efficacia dei principi attivi, dopo la scadenza, viene compromessa. Per esempio, il fondotinta con protezione solare potrebbe non essere più efficace nel proteggere dai danni del sole, esponendo di fatto la pelle ai raggi UV; lo stesso vale anche per i prodotti che includono acido salicilico per la prevenzione dell’acne o retinolo per prevenire le rughe.
Infiammazioni cutanee
Quello che è importante sapere è che la data di scadenza di un prodotto è sempre rapportata alla quantità di conservanti, alla stabilità della formula e agli ingredienti impiegati. Utilizzare un prodotto oltre la data di scadenza significa essere consapevoli del fatto che il sistema conservante può essersi deteriorato, il che incoraggia la proliferazione di batteri. Le conseguenze sono infiammazioni cutanee nei casi meno gravi, dermatiti da contatto, rossori e reazioni allergiche (specie in caso di pelle molto sensibile.)
Proliferazione di batteri
Abbiamo già accennato a quanti e quali siano i possibili effetti della proliferazione batterica, ma i rischi sono superiori a quelli citati. Basti pensare ai danni potenziali di un contorno occhi scaduto, che potrebbe condurre facilmente ad una congiuntivite. L’utilizzo di un rossetto scaduto può causare gonfiore; fondotinta e altri prodotti per il viso possono stimolare eruzioni cutanee (facilmente confondibili con acne). Insomma, utilizzare un cosmetico scaduto non sembra essere la migliore delle idee.
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Come riconoscere un cosmetico scadutoÂ
Oltre la data di scadenza, potrebbero esservi segni inequivocabili dello stato di deterioramento di un cosmetico. A partire dal suo aspetto, che potrebbe essere caratterizzato da cambiamenti di colore e di consistenza o presenza di grumi. Una texture non omogenea indica di solito un deterioramento della formula; una crema o un siero scaduti potrebbero presentare separazione di fase. Attenzione anche all’odore: può essere un campanello d’allarme rilevante. In linea di massima, comunque, sono molto più frequenti le condizioni in cui un prodotto scaduto non manifesta alcuna anomalia. Il consiglio è dunque di controllare sempre la data di scadenza!