Taurina: che cos’è e come viene impiegata

taurina

La taurina viene impiegata a livello industriale, soprattutto negli integratori e negli energy drink. Queste bevande energetiche sono sempre più diffuse tra i giovani e, spesso, combinate con gli alcolici. Un mix che fa male. Come restare in guardia e tutelarsi

 

Una delle bufale (è il caso di dire) che circolano periodicamente in rete riguarda la taurina e il toro. È convinzione diffusa che la taurina, soprattutto quella contenuta negli energy drink, sarebbe ricavata dal liquido seminale del mammifero. Si tratta di pura invenzione. Probabilmente la fake news nasce dall’altrettanta convinzione che la taurina sia una sostanza molto eccitante. Ma l’accezione del termine è piuttosto errata.

Ciò che invece bisognerebbe fare è conoscere meglio questa sostanza e assumerla nelle quantità giuste.

 

Cos’è la taurina

Gli esperti dell’Istituto Irccs Humanitas spiegano che la taurina è una sostanza (per la precisione, un acido aminoetansolfonico) prodotta anche nell’organismo umano attraverso il catabolismo ossidativo della cisteina oppure per ossidazione dell’ipotaurina.

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La taurina si trova in grandi quantità nel cervello, nella retina, nel cuore e nelle piastrine. Entra nella costituzione degli acidi biliari sotto forma di acido taurocolico e di acido taurodesossicolico. Nel sistema nervoso centrale è un neurotrasmettitore con azione inibitrice. Le migliori fonti alimentari sono carne e pesce.

 

A cosa serve la taurina

La taurina può essere assunta attraverso gli alimenti, in particolare carne e pesce. E tramite integratori. Questa sostanza è menzionata nel documento del Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e in particolare nell’elenco “Sostanze con apporto massimo giornaliero definito”. L’assunzione è stabilita nell’ordine di 1000 milligrammi al giorno, che equivalgono a 1 grammo.

In commercio sono disponibili molti integratori a base di taurina per via dei benefici che deriverebbero dal consumo di questa sostanza. Deriverebbero, appunto. Gli esperti usano il condizionale poiché sono previste anche delle controindicazioni.

Negli esperimenti sui ratti è stato dimostrato che la taurina è efficace nel rimuovere i depositi di grasso sul fegato, nel prevenire malattie epatiche e nel combattere la cirrosi.

In linea generale, sull’uomo la taurina avrebbe un effetto stimolante in grado di migliorare le prestazioni fisiche e mentali in caso di stress. Il consumo di questa sostanza porterebbe a sentirsi maggiormente vigorosi ed energici.

La taurina sembrerebbe inoltre aiutare a ritardare l’insorgenza della fatica e a migliorare la resistenza muscolare, oltre che a mantenere livelli di energia elevati per periodi prolungati.

Grazie alle sue proprietà antiossidanti, poi, proteggerebbe le cellule dell’organismo dai danni procurati dallo stress ossidativo. La taurina sembrerebbe inoltre avere effetti protettivi nei confronti del sistema cardiovascolare (soprattutto anti-ipertensive e anti-colesterolo) e diversi studi hanno messo in evidenza come possa proteggere la retina da diversi disturbi e le cellule epatiche dalle tossine.

Neonati prematuri carenti dell’enzima necessario per convertire la cistationina in cisteina (qui per l’approfondimento sulla cisteina) potrebbero diventare taurina-deficienti. Per questo la taurina è un componente essenziale nella dieta di questi neonati.

 

I rischi a causa del consumo eccessivo di bevande energetiche

Sebbene sia presente in diverse bevande energetiche, non ci sono dimostrazioni chiare sulle proprietà energizzanti della taurina.

Capitolo a parte merita la questione degli energy drink. Alcuni Stati, come la Spagna, chiedono una maggiore regolamentazione del consumo di queste bevande, sempre più diffuse in quantità anche eccessive tra i giovani e minori, soprattutto a causa dell’effetto della caffeina sul sonno e sul sistema cardiovascolare.

Nel 2021 il ministro spagnolo che si occupa della tutela dei Consumatori ha presentato un rapporto sulle bevande energetiche e sul consumo smodato delle stesse. Questo rapporto (qui per saperne di più) punta il dito anche sull’impatto del consumo di taurina.

Le stime attuali indicano che una formulazione standard di bevande energetiche da 250 ml contiene 1000 mg di taurina (4000 mg al litro), sebbene alcuni paesi, come la Germania, abbiano stabilito limiti normativi consentiti relativi alla taurina di 4000 mg/l.

Il rapporto sottolinea che, poiché i frutti di mare e la carne contengono quantità significative di taurina, il consumo di una o due di queste bevande energetiche potrebbe spingere l’assunzione giornaliera di un individuo a superare i limiti accettati.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha concluso che l’esposizione regolare alla taurina ai livelli utilizzati nelle bevande energetiche (4000 mg di taurina, cioè 4 grammi al litro) “non rappresenta un rischio per la salute dei consumatori”.

 

La taurina e le bevande abusate degli sportivi

La taurina contenuta negli energy drink sarebbe più efficace come antiossidante. In particolar modo, ha l’effetto di contrastare le sostanze ossidanti rilasciate dal corpo in seguito all’esercizio fisico. Per questo le bevande a base di taurina sono diffuse tra gli sportivi.

Ma, come abbiamo titolato in un elenco di domande e risposte a cura del professor Alberto Ritieni, gli energy drink nello sport non sono acqua fresca.

Il professor Ritieni chiarisce che è meglio non abusare con l’assunzione di energy drink, perché oltre alla caffeina, si aggiunge un’inutile introduzione di taurina. “La taurina – spiega – è un amminoacido definito semiessenziale, cioè occorre aumentarne le sue quantità nell’organismo mangiando più spesso dei prodotti carnei, e questo spiega il suo nome derivante dalla prima fonte ovvero carne di “toro”. Questa maggiore necessità di taurina si avvera in particolari momenti come la crescita, questo spiega il vecchio adagio materno rivolto ai figli ovvero “mangia la carne che ti fa crescere” oppure per sopportare degli stress fisici. Nei gatti la taurina è un amminoacido essenziale, per cui gatti vegetariani sono un ossimoro metabolico. L’eccesso di taurina può provocare degli inutili stress al sistema cardiocircolatorio che, se abbinato anche a un eccesso di caffeina, rende il mix da valutare attentamente prima di abusarne“.

 

L’effetto combinato taurina + alcolici

Una delle mode più diffuse tra i giovani durante la movida (e non solo) è quella di sorseggiare cocktail ben miscelati contenenti energy drink e superalcolici. Questo costume non fa bene alla salute. Già l’alcol, di per sé, non è mai consigliabile. Ma l’effetto combinato peggiorerebbe la situazione. Vediamo perché.

Le bevande energizzanti hanno in comune tra loro un effetto di stimolazione. La caffeina agisce sul sistema nervoso centrale ed aiuta ad aumentare la vigilanza e la concentrazione. La taurina è un aminoacido prodotto naturalmente dal corpo umano che ha un ruolo nelle funzioni cardiovascolari, del sistema nervoso centrale e dei muscoli scheletrici. Queste bevande contengono anche il D-glucurono-y-lattone, una sostanza chimica prodotta naturalmente dal corpo umano, componente strutturale dei tessuti connettivi.

Secondo l’Efsa, le dosi individuali di caffeina fino a 3 milligrammi per kg di peso corporeo, ovvero circa 200 milligrammi, non sono preoccupanti per la salute degli adulti. Un consumo abituale fino a 5,7 mg per kg di peso corporeo non desta preoccupazione per gli adulti sani.

I bambini e gli adolescenti non dovrebbero superare più di 3 mg di caffeina per kg di peso corporeo al giorno.

Uno studio del 2019 commissionato dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha analizzato il rischio di consumo – frequente fra i giovani – della bevanda energetica pura o miscelata con bevande alcoliche e gli affetti sul sistema cardiovascolare a seconda della dose. Secondo i risultati il consumo acuto e moderato di bevande energetiche con gli stessi livelli di assunzione di caffeina considerati non preoccupanti dall’Efsa non provoca effetti indesiderati nei giovani adulti sani. Un consumo moderato, dice il Bfr, non rappresenterebbe un rischio per questi soggetti. Per dosi superiori al litro si potrebbero presentare effetti indesiderati da moderati a gravi come palpitazioni, mancanza di respiro, tremori muscolari incontrollati, grave nausea, ansia, nervosismo e alterazioni dell’elettrocardiogramma.

 

Altre avvertenze e possibili controindicazioni sulla taurina

Anche Humanitas chiarisce che il consumo di taurina assunta entro le dosi indicate è considerato sicuro. Bisognerebbe restare nei parametri europei anche perché non si sa ancora abbastanza circa la sicurezza della taurina in gravidanza e nella fase di allattamento. Bisognerebbe quindi evitare l’assunzione di prodotti a base di taurina anche in questi due particolari periodi.

Inoltre, bisognerebbe astenersi dal consumo di prodotti a base di taurina in caso di ipersensibilità (certa o presunta) alla sostanza.

 

Come si produce la taurina

La via metabolica primaria per la sintesi di taurina avviene nel fegato dei mammiferi avviene nel fegato, attraverso l’enzima della cisteina.

La richiesta di taurina per la produzione di prodotti alimentari e di alcuni tipi di bevande, in particolare gli energy drink, ha portato allo sviluppo di diversi metodi di sintesi industriale.

Negli Stati Uniti d’America è stato introdotto un metodo che sfrutta l’amminazione ad alta pressione di un sale derivato dall’acido isetionico, ottenuto facendo reagire l’ossido di etilene con il ditionito di sodio (Na2S2O4).

Altre due sintesi, usate in Giappone, si basano invece sulla reazione dell’aziridina con il diossido di zolfo e di un’aloetilammina con solfito di sodio.

Un’altra metodica alternativa nella produzione industriale della sostanza utilizza la solfonazione dell’acido 2-amminoetilsolfonico con solfito di sodio.

 

Dove si trova la taurina

Dagli anni ’80 del Novecento la taurina comincia a diffondersi come ingrediente nelle bibite energetiche, soprattutto nelle più note, come quelle a marchio Red Bull, Burn Energy Drink, Monster Energy, Verve! e altre bevande o preparati affini.

Inoltre, la taurina prodotta industrialmente ha trovato impiego in caramelle energetiche come le XS Energy Drink, Foosh, le White Bull e le Red Bull.

La taurina è presente anche in alcuni prodotti di latte per neonati e sostanze per rinforzare i capelli.

La taurina è presente in alimenti quali pesce, carne e latte.

 

La taurina e la dieta vegetariana

L’integrazione di questo amminoacido è essenziale per chi adotta diete vegetariane, poiché la taurina non si trova negli alimenti di origine vegetale. Non bisogna esagerare con l’integrazione poiché la taurina, come abbiamo visto, è già presente nell’organismo adulto e può essere sintetizzata nel fegato a partire da altri due aminoacidi, come la cisteina e la metionina (altri due aminoacidi), assumendo sufficienti quantità di vitamina B6, che si introduce discretamente anche attraverso i legumi.

 

Gli alimenti più ricchi di taurina

Sicuramente troviamo dosi più elevate di taurina nella carne scura di tacchino e pollo, e nei derivati.

Latticini, formaggi e gelati ne contengono in piccole quantità.

La taurina si trova anche in alcune alghe, in particolare nelle specie di alghe rosse Mazaella spp., alghe Porphyra spp. e Chondracanthus spp. (6,28 mg/g di peso secco) 7a. Nelle alghe verdi e brune la taurina non ha un contenuto rilevabile.

Nel manzo alla griglia ci sono circa 38 mg di taurina per 100 grammi di prodotto. Nel vitello alla griglia 47 mg. Nella lonza di maiale arrostito 57. Nella mortadella di tacchino 122 mg. Il pesce bianco crudo ne contiene fino a circa 150 mg, sempre su 100 grammi di porzione. Le cozze crude arrivano fino a 655 mg di taurina. Le ostriche da 70 a circa 400 mg. Anche le vongole sono in linea con le cozze. Il polpo crudo arriva a quasi 400 mg. Il latte pastorizzato contiene fino a 6 mg per 100 ml di liquido.

 

L’etichetta degli energy drink

Secondo una rilevazione di Osservatorio Immagino 2021 (dati GS1 e Nielsens) quello degli energy drink è ancora fra i mercati in crescita in Italia e risponderebbero alla forte attenzione e preferenza verso i prodotti con pochi zuccheri o senza zuccheri aggiunti e poche calorie. Va detto che secondo la normativa europea che definisce le regole per l’etichettatura, che sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri, le informazioni al consumatore devono includere alcuni messaggi chiave sulla salute, riguardanti anche l’alto contenuto di caffeina, il fatto che non siano bevande raccomandate per bambini o donne in gravidanza o in allattamento. Le informazioni devono includere l’indicazione della quantità di caffeina per 100 ml.

Rimangono tuttavia prodotti sotto osservazione per i quali è fondamentale la lettura dell’etichetta e un’adeguata educazione al corretto consumo nell’ambito di una dieta equilibrata. Perciò l’unica difesa è prevenire e non abusare.

In attesa di studi più approfonditi, spetta a noi consumatori adottare maggiore cautela.