Promesse ecologiche non mantenute, il bluff delle aziende alimentari

promesse ecologiche

Un’inchiesta del quotidiano tedesco Deutsche Welle rivela che la maggior parte delle promesse ecologiche su bottiglie e altre confezioni falliscono o vengono abbandonati in anticipo

Le aziende rispettano le promesse che fanno pubblicamente per migliorare  la propria impronta ecologica? Per scoprirlo, Deutsche Welle (DW) e l’European Data Journalism Network (EDJNet) hanno analizzato alcune delle più grandi società europee di produzione alimentare e di bevande. Tra queste ci sono le prime 10 aziende italiane nel settore, per vendite, escluse le sussidiarie e quelle con sede in paesi esteri (Aia, Cremonini, Veronesi, Barilla, Agricola tre valli, Inalca, Lavazza, Gesco (Amadori), Casillo e Granlatte) alle quali è stata aggiunta Ferrero, tra le principali aziende europee, ma con sede in Lussemburgo.

Complessivamente, il rapporto ha individuato 98 promesse fatte in relazione alla volontà delle aziende di ridurre la plastica negli ultimi venti anni. Secondo il timing dettato dalle aziende, 37 di queste dichiarazioni avrebbero già dovute essere operative. E invece? Il 68 per cento ha chiaramente fallito l’obiettivo oppure l’azienda ha fatto perdere le sue “tracce”, nel senso che hanno lasciato cadere l’argomento o più semplicemente hanno spostato più avanti la scadenza. Come il caso di Danone che nel 2009 ha annunciato la volontà di voler aumentare del 20-30% l’uso di Pet riciclato entro il 2014. Una data spostata di anno in anno sempre più avanti.

Per quanto riguarda le aziende italiane queste hanno fatto solo 5 promesse sugli imballaggi in plastica, nessuna mantenuta (due infrante, due ambigue e una fissata per il 2025). Per quanto riguarda Ferrero, invece, le promesse sono otto, delle quali solo una mantenuta, relativa all’aumento dell’utilizzo di rPet (ovvero plastica riciclata) negli imballaggi secondari, e 5 future. Tra queste c’è Barilla che aveva dichiarato di voler sostituire il 100% degli imballaggi in plastica con contenitori in materiali riciclabili entro il 2020: una promessa mantenuta a pochi mesi di distanza come sottolinea il bilancio sociale dell’azienda.