La legge non obbliga a tenere i cani al guinzaglio. Ma è reso obbligatorio in alcune circostanze e ha molteplici funzioni, non solo pratiche
Il guinzaglio per il cane è uno strumento dalle molteplici funzioni. Andrebbe scelto con cura, adeguato alla taglia e alla sicurezza del nostro pelosetto a quattro zampe. Il guinzaglio è anche uno strumento pratico per l’addestramento dei cani.
Il guinzaglio può impressionare gli animi umani più sensibili, perché “tenere al guinzaglio” un essere vivente può sembrare una pratica coercitiva, una negazione della sua libertà. Il nostro cane “comunica”, comprende, manifesta dei bisogni con un “linguaggio” non verbale. E il guinzaglio è quel filo rosso molto utile che mette il cane in relazione con il suo padrone, ristabilendo una fiducia che è determinante anche per il benessere dei nostri amici animali.
Il guinzaglio è obbligatorio?
Sulla base di questi principi, si fondano anche gli obblighi sull’uso del guinzaglio per i proprietari di cani. In Italia non esiste alcuna legge statale che imponga il guinzaglio per i cani a passeggio. Vi sono però disposizioni che vengono periodicamente aggiornate. L’ordinanza del 3 marzo 2009 firmata dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha introdotto per la prima volta l’obbligo di utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore di 1,50 metri per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.
Diverso è il caso delle le aree per cani individuate dagli enti comunali, le aree di sgambamento, che possono essere gestite dai regolamenti locali con regole differenti o adattate alla natura dei luoghi.
L’ordinanza ha anche reso obbligatoria la dotazione di museruola (rigida o morbida). Nelle aree urbane e pubbliche il proprietario deve portare con sé la museruola da applicare in caso di potenziale pericolo.
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Infine, i proprietari sono obbligati ad affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo. Il proprietario e il detentore devono assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore.
Il 22 marzo 2011 con un’ulteriore ordinanza, è stato prolungato l’obbligo di utilizzo del guinzaglio per tutte le razze canine.
La legge obbliga i proprietari dei cani ad adottare delle precauzioni per evitare danni a cose e a persone. Altrimenti rischiano sia sul piano civile che penale. Vediamo come e in quali casi e misure.
Guinzaglio (non) obbligatorio: cosa rischiano i padroni
Abbiamo chiarito un dato di fatto: non esiste una legge che renda obbligatorio sempre l’uso del guinzaglio, ma ci sono norme e disposizioni regolamentari che lo impongono e ne consigliano l’utilizzo.
Paradossalmente però, il mancato utilizzo del guinzaglio può essere un motivo di colpa verso il proprietario dell’animale quando si verificano attacchi o lesioni contro cose e persone.
L’articolo 2052 del codice civile prevede la responsabilità oggettiva del proprietario in caso di danni cagionati dall’animale, che sia sotto la sua custodia, o che sia smarrito o fuggito. In caso di smarrimento o scomparsa, è tenuto a denunciarne o provarne l’accaduto.
Nella prassi giurisprudenziale il giudice tende a valutare una responsabilità civile con colpa (anche presunta), poiché i casi di responsabilità oggettiva sono eccezionali. Ad esempio, un terremoto, solitamente avvertito in anticipo da un cane, può suscitare nell’animale reazioni aggressive. O lo sparo lontano di un petardo. Sono casi di responsabilità oggettiva eccezionali. In questi casi eccezionali il proprietario dell’animale non risponderebbe di tutti i danni arrecati dall’animale, potendo dimostrare il caso fortuito. Il soggetto, dimostrando il caso fortuito, può provare la sua mancanza di colpa in sede di giudizio. Sono casi di colpa presunta che vanno valutati singolarmente.
Altre correnti invece sostengono che vi sia una responsabilità oggettiva anche in casi eccezionali: il soggetto non prova la sua mancanza di colpa, ma l’insussistenza del nesso causale.
Insomma, la materia non è ancora disciplinata con chiarezza. Nell’incertezza delle norme, i tribunali tendono alla tesi oggettiva. Infatti, la sentenza numero 7260 del 2013 emessa dalla Corte di Cassazione ha affermato che “spetta all’attore (cioè l’accusatore vittima) provare l’esistenza del nesso eziologico tra l’animale e l’evento lesivo, mentre il convenuto (il proprietario dell’animale) per liberarsi dalla responsabilità, dovrà provare non di essere esente da colpa, bensì l’esistenza di un fattore estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere il nesso causale”.
Le responsabilità penali del proprietario di un animale
Il proprietario di un animale che non adotta tutte le misure obbligatorie, tra cui, si intuisce, l’utilizzo del guinzaglio, e della museruola dove occorre, può rispondere anche penalmente.
- Per le lesioni causate dal cane il proprietario può essere incriminato del reato di lesioni personali (articolo 590 del Codice penale).
La pena prevista è la reclusione fino a 3 mesi o con la multa di 309 euro.
- Se la lesione è grave la pena si inasprisce con la reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 123 a 619 euro;
- La lesione gravissima prevede invece la reclusione da 3 mesi a 2 anni o multa da 309 a 1.239 euro;
Se qualcuno accarezza il mio cane rispondo di eventuali aggressioni?
La giurisprudenza non considera un caso fortuito l’improvvisa e imprevedibile reazione dell’animale, neppure un suo repentino mutamento di umore. A nulla serve giustificarsi provando che l’animale sia stato, in precedenza, sempre tranquillo e mansueto.
Persino il caso in cui la condotta dell’animale sia determinata da un gesto della vittima (ad esempio una carezza contropelo o una tirata di coda) non assolve il proprietario dalle sue responsabilità, che deve tenere al guinzaglio il cane o agganciare la museruola. O, se avvertisse un pericolo, potrebbe sempre negare alle persone la possibilità di accarezzare il suo cane.
Secondo i giudici, il padrone deve prevedere tutti i gesti improvvisi dell’animale che, proprio in quanto tale, non è sempre controllabile.
La vittima, che ha scelto coscientemente di accarezzare il cane di un altro padrone, non risponde in caso di aggressione. Risponde invece qualora il padrone gli negasse di poterlo accarezzare.
L’uomo è moralmente responsabile verso gli animali
Oltre ai doveri e alle responsabilità civili e penali, i proprietari di cani e animali domestici dovrebbero ottemperare anche agli obblighi morali nei confronti di queste meravigliose creature.
L’uomo ha modificato l’ambiente circostante e il paesaggio a suo uso e consumo. Il paesaggio è ridefinito a misura dell’uomo. Solo per questo motivo, il comportamento di un padrone dovrebbe essere responsabile e protettivo nei confronti degli animali. Il guinzaglio lo proteggerà dai pericoli delle auto e delle strade, costrutti umani non previsti dalla natura e dall’habitat naturale sottratto al regno animale. Le convenzioni internazionali non a caso tutelano le creature animali, che devono vivere dignitosamente sia in luoghi di custodia (canili comunali e privati) che in una famiglia che ha scelto di adottarli.
A cosa serve il guinzaglio?
Dunque, oltre a tutte le funzioni pratiche elencate, il guinzaglio e la pettorina svolgono un importante ruolo di tenere a bada l’animale in situazioni pericolose, sia per lui che per la collettività e per chi frequenta i luoghi pubblici. Il guinzaglio o la museruola sono strumenti utili per adempiere agli obblighi e ai comportamenti etici e civili da adottare nei luoghi pubblici.
Come scegliere il guinzaglio adatto
Il guinzaglio stabilisce un rapporto di fiducia tra cane e padrone. Ne esistono diversi:
- Guinzaglio per addestramento
In genere è dotato di anelli per regolare la sua lunghezza in diverse situazioni e percorsi.
- Guinzaglio a corda
Detto anche guinzaglio retriever o guinzaglio moxon, è composto di corda che passa intorno al collo del cane ed è disponibile anche con il blocco di sicurezza (consigliato).
- Guinzaglio a scorrimento
È il guinzaglio a molla dotato di pulsante. Riavvolge automaticamente la corda fino anche una decina di metri.
- Guinzaglio per correre col cane
Si lega alla vita del proprietario in modo che possa tenere le mani libere. Adotto per attività fisica all’aria aperta. Ideale anche per il passeggio.
Cosa sapere sui cani e il guinzaglio
Spesso i cani sembrano opporsi alla nostra direzione. Tirano il guinzaglio o si mostrano contrariati. Gli esperti di addestramento animali e i veterinari hanno chiarito che quando un cane tira il guinzaglio non lo fa solo per via di un suo carattere troppo estroverso. Quando il cane tira il guinzaglio è probabile che stia provando emozioni di ansia e stress. Segnali che vanno colti e che possono essere sintomi di un malessere più profondo. Il cane potrebbe aver subito un trauma o aver vissuto un evento che ha scatenato in lui la paura di uscire e di stare al guinzaglio.
Cosa fare se il cane tira al guinzaglio?
In generale basterebbe premiare con un dolcino il nostro cane quando ci cammina a lato e senza tirare. Gli esperti suggeriscono di tenere dei croccantini o dolcini nella mano chiusa da rilasciare ogni tanto al cane quando sta camminando correttamente al nostro fianco. Ma i dolcini non bastano. Ricordiamoci sempre di accarezzare il suo pelo: lo renderete felice e sarà una coccola per la sua anima.