In medicina, nella sperimentazione farmacologica e nella ricerca scientifica, il tema delle differenze di genere è storia recentissima. Infatti, la medicina, fin dalle sue origini, ha avuto un’impostazione androcentrica relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione. Ecco perché oggi parliamo di medicina di genere
La medicina di genere è stata firmata dal ministro della Salute Giulia Grillo con il decreto del 13 giugno 2019. Infatti, il decreto attua un piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere, come previsto dall’articolo 3 della legge 3/2018. In più, la normativa è stata approvata anche nella conferenza Stato Regioni. La novità è molto importante perché mette l’Italia al primo posto in Europa in questa disciplina.
Come nasce la medicina di genere
Qual è la legge che norma la medicina di genere
Quando è nata la medicina di genere
Quali patologie sono di interesse per la medicina di genere
Stando al quaderno del ministero della Salute pubblicato nell’aprile 2016 le malattie di riferimento sono: le malattie vascolari, le differenze tra uomo e donna nei casi di demenza, le malattie respiratorie croniche, le differenze di genere nelle malattie artrosiche – quindi nelle artriti – l’azione delle malattie autoimmuni e delle risposte immunitarie in base al genere e le malattie oncologiche. Oltre a questo, si fa riferimento anche alle differenze di genere nei trapianti d’organo e nell’obesità, accanto allo sviluppo della ricerca biomedica e alle differenziazioni per farmaci e terapie.