La Commissione Ue presenta la valutazione di impatto che accompagna il nuovo regolamento per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. E se Bruxelles ha proposto di dimezzare, in media, l’uso di fitofarmaci entro il 2030 in tutto il territorio europeo, gli obbiettivi sono diversi paese per paese. All’Italia è stato chiesto uno sforzo maggiore.Â
La Commissione Ue presenta la valutazione di impatto che accompagna il nuovo regolamento per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. E se Bruxelles ha proposto di dimezzare, in media, l’uso di fitofarmaci entro il 2030 in tutto il territorio europeo, gli obbiettivi sono diversi paese per paese. All’Italia è stato chiesto uno sforzo maggiore.
De Castro: “Commissione schizofrenica”
Per qualcuno non una buona notizia, come per l’eurodeputato del Pd ed ex ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, non è stato tenuto “alcun conto degli sforzi messi in campo dai nostri agricoltori negli ultimi anni, che hanno portato alla significativa riduzione delle quantità di prodotti fitofarmaci utilizzati, e all’innalzamento della loro qualità , quasi azzerando gli impatti sulla salute dei cittadini”. Secondo De Castro, “L’Esecutivo Ue sembra colto da un improvviso attacco di schizofrenia: da un lato chiede ai nostri agricoltori di produrre più cereali, derogando ai requisiti ambientali della Pac, per fare fronte alla crisi alimentare causata dall’attacco russo all’Ucraina; dall’altro cerca di imporre target di riduzione dei fitofarmaci del tutto irrealistici, e con impatti devastanti sulla capacità produttiva europea e la sicurezza alimentare globale”.
Ferroni (Wwf): obbiettivo giusto, siamo tra i peggiori per uso di pesticidi
E mentre De Castro si dice pronto, insieme alla commissione Agricoltura del Parlamento Ue, a lavorare !per ri-bilanciare questa proposta”, c’è al contrario chi esprime piena soddisfazione. Franco Ferroni, responsabile Agricoltura di Wwf Italia, dichiara al Salvagente: ” L’obiettivo di riduzione dell’uso dei pesticidi fissato dalla Commissione Ue per l’Italia può all’apparenza sembrare eccessivo ma in realtà è commisurato alla quantità di sostanze chimiche di sintesi utilizzata nel nostro paese. Siamo ai primi posti in Europa per consumo di pesticidi, ma siamo anche ai primi posti per la vendita in particolare in paesi extra Ue di fitofarmaci messi già al bando dall’Unione Europea. Veleni che poi ci ritornano indietro con l’importazione delle materie prime agricole. L’obiettivo di riduzione dei pesticidi indicato per l’Italia è ambizioso quanto necessario. Pertanto realistico. Il mondo agricolo e i decisori politici che difendono gli interessi delle potenti lobby dell’industria dei pesticidi – conclude Ferroni – dovrebbero spendere le stesse energie che impegnano per contrastare gli obiettivi della Commissione per dare invece un contributo concreto per poterli raggiungere”.