La nostra tiroide ha bisogno di iodio. Ma un’estate al mare, e tanta voglia di remare, possono bastare? Purtroppo no. Ecco allora come fare e cosa mangiare
Mare, profumo di mare. Niente di più salutare? Ancora oggi sono tanti i benefici attribuiti all’acqua salmastra. Ora che, in piena estate, è lì, a due passi da noi, ci viene spontaneo domandarci se sia sufficiente respirare a pieni polmoni l’aria di mare per ricaricarsi di iodio, memori degli antichi adagi trasmessi dai nostri nonni per la prevenzione delle malattie alla tiroide. Purtroppo non è così. Neppure il sale iodato, che comunque va consumato con attenzione sia da ipertiroidei che da ipertesi, riesce a coprire il fabbisogno di iodio. Ci ha pensato il professor Alberto Ritieni, in questo articolo per Il Salvagente, a spezzare la catena delle false convinzioni, rivelando anche delle verità: lo iodio è fra gli oligoelementi più conosciuti e svolge un ruolo importante per la salute, ricco di effetti che spesso ignoriamo, almeno fino a che non sentiamo le avvisaglie di una carenza.
Cos’è lo iodio
Lo iodio è un elemento chimico appartenente al gruppo degli alogeni, scoperto nel 1811, diffuso in natura ma sempre presente in percentuali molto ridotte. Sotto forma di ioduro, si trova in piccola quantità nelle acque marine.
Utilizzato anche come disinfettante, nella tintura di iodio, svolge un’importante azione preventiva nei confronti di una serie di malattie, tra cui principalmente quelle tiroidee.
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Come assumere iodio
Il nostro organismo possiede circa 15-20 mg (milligrammi) di iodio ma ogni giorno dobbiamo introdurne da 150 mcg (microgrammi) a 200 mcg, che tradotto significa da 0,15 mg a 0,2 mg.
IMPORTANTE: 1 milligrammo = 1000 microgrammi.
La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Per questo lo iodio andrebbe assunto attraverso l’alimentazione. Purtroppo, la presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile e spesso troppo scarsa. Lo iodio è contenuto soprattutto nel pesce di mare (di allevamento e non), nei crostacei, nei molluschi e nei prodotti caseari. Il contenuto di iodio è invece molto scarso nelle verdure e nella frutta.
Una profilassi iodica può aiutare nella prevenzione del gozzo endemico e degli altri disordini da carenza iodica. La profilassi consiste in misure semplici come l’assunzione di sale iodato che in Italia è fortificato con 30 mg di iodio per ogni chilo di sale.
La nutrizione iodica nel mondo e in Italia
L’OMS e lo Iodine Global Network (IGN) valutano lo stato di nutrizione iodica a livello mondiale. Attualmente, i dati IGN aggiornati a giugno 2020 segnalano 115 Paesi con adeguata nutrizione iodica e 23 con insufficiente apporto di iodio (in Europa: Finlandia, Germania, Norvegia).
L’Italia ha recentemente raggiunto la condizione di iodosufficienza dopo un’attenta azione di monitoraggio realizzata dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI.
Dove si trova lo iodio
Elenchiamo gli alimenti che presentano più quantità di iodio con relativo apporto in microgrammi che abbiamo convertito in milligrammi per ogni Kg di prodotto.
– Pesce marino (Contiene 1220 mcg ogni Kg che equivale a 1,22 mg. Alcuni pesci possono contenere fino a 2,5 mg/kg).
– Pesce d’acqua dolce (30 mcg al kg, che sono appena 0,03 mg).
– Molluschi (In particolare cozze e vongole contengono 140 mcg di iodio in ogni porzione da 100 grammi, che sono 0,14 mg. Un chilo di cozze e vongole possiede 1,4 mg di iodio).
– Alghe marine essiccate (Contengono molto iodio, perciò bisogna consumarne qualche grammo circa 2 o 3 volte alla settimana).
– Sale marino (1.400 mgc/kg equivalenti a 1,4 mg).
– Latte di mucca (Da 50 a 200 mcg al litro, ossia da 0,05 a 0,2 mg).
– Uova (Da 70 a 90 mcg al Kg che tradotto fa da 0,07 a 0,09 mg).
– Frumento e cereali (In media 47 mcg al kg, vale a dire 0,047 mg).
– Carne (50 mcg/kg o 0,05 mg).
– Frutta (18 mcg/kg o 0,018 mg).
– Legumi (30 mcg/kg o 0,03 mg).
– Verdura (29 mcg al chilo, che sarebbero 0,029 mg).
A cosa servono le pillole di iodio
Poche settimane dopo l’attacco militare contro l’Ucraina, la Russia di Putin ha ordinato l’allerta del sistema di deterrenza nucleare. Il dittatore ha minacciato più volte il ricorso alle armi nucleari. Ecco spiegato perché in molti territori ucraini, ma anche europei, sono andate a ruba le pillole allo iodio. Infatti, queste compresse di ioduro di potassio (KI) sono considerate un antidoto preventivo in caso di esposizione a radiazioni nucleari e servono, in particolare, per proteggere la tiroide dagli effetti dello iodio radioattivo.