Cos’è la spirale medicata e come funziona

SPIRALE MEDICATA

È recente l’avvento delle spirali medicate, che si distinguono dalle spirali tradizionali per il rilascio ormonale di progesterone sintetico. Ecco cosa garantiscono e gli effetti collaterali che possono avere

Come funziona la spirale medicata? Quali sono le differenze con la spirale tradizionale? A chi è consigliata, e quali sono i suoi effetti collaterali? Cerchiamo di rispondere dettagliamente a queste domande!

Spirale medicata: cos’è e come funziona

La spirale medicata è un dispositivo contraccettivo molto simile alla spirale tradizionale al rame, che agisce come tale proprio per la presenza di un corpo estraneo nell’utero, inibendo la gravidanza.

Insieme alla pillola, si tratta di uno dei metodi contraccettivi più sicuri, sfiorando il margine di sicurezza del 100%.

Attualmente, in Italia, sono presenti due sistemi intrauterini al Levonergestrel, che funzionano mediante il rilascio ormonale di progesterone sintetico (anche chiamato progestinico di sintesi). È proprio il particolare rilascio di questo ormone ad affibbiare al dispositivo l’aggettivo “medicata”. Il progestinico ha lo scopo farmacologico di ridurre la capacità dell’endometrio di accogliere un eventuale embrione, tramite due effetti principali:

  • inducendo una atrofizzazione più o meno notevole dell’endometrio, condizione in seguito alla quale viene impedito l’inizio di una gravidanza. L’ovulazione è invece  mantenuta non essendoci effetto sistemico;
  • determinando un ispessimento del muco cervicale, che rende difficile la risalita degli spermatozoi dalla vagina attraverso il canale cervicale.

Il progestinico utilizzato è proprio il Levonorgestrel (Lng) che viene dismesso nella cavità uterina alla dose di 20 µg al giorno per almeno 5 anni (o 3, a seconda del dispositivo scelto).

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Spirale medicata e tradizionale: le differenze

La prima differenza degna di nota tra la spirale medicata e la tradizionale spirale al rame (IUD-cu) sta nel livello di sicurezza. Mentre per la spirale medicata il rischio si aggira intorno allo 0.2-0.3%, nel caso della spirale tradizionale ci troviamo di fronte ad un rischio di dieci volte superiore: 2-3 gravidanze ogni 100 utilizzatrici.

Una seconda importante differenza riguarda il comportamento mestruale. L’utilizzo della spirale tradizionale si associa in genere ad un aumento del flusso mestruale, mentre vale il contrario per la spirale medicata. Questo è vero a tal punto che nel 20-30% delle donne, ad un anno di distanza, si può arrivare alla condizione di amenorrea. È per questa ragione che il sistema intrauterino al LNG è strumento di prima scelta anche per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, nei quali invece l’intrauterino al rame va assolutamente evitato.

Spirale medicata: a chi è consigliata e quali sono gli effetti collaterali

La spirale medicata è consigliata a tutte le donne che vogliano un sistema contraccettivo efficace e sicuro, ma specialmente nei casi in cui, oltre all’efficacia anticonvenzionale, si desideri:

  • ridurre o abolire il ciclo mestruale;
  • un contraccettivo che non si debba assumere su base quotidiana, settimanale o mensile;
  • evitare l’assunzione orale;
  • un trattamento per l’endometriosi;
  • un trattamento per la sindrome premestruale;
  • un trattamento per l’iperplasia dell’endometrio;

È questo il caso specifico delle spirali medicate a dosaggio medio-alto, sistemi di somministrazione in utero di progesterone per il trattamento di alcune patologie e sintomatologie preesistenti. Vengono per esempio utilizzate per ridurre la tendenza a metrorragie; hanno inoltre l’importante effetto di tenere rilassato l’utero, affievolendo dolori mestruali e patologie come l’endometriosi.

In quanto agli effetti collaterali più importanti, bisogna citare:

  • La possibilità di gravidanze extrauterine: benché si tratti di un fenomeno raro, la spirale medicata non mette al riparo da un fenomeno di questo tipo;
  • aumento dell’incidenza di infezioni tubariche e pelviche;
  • piccoli sanguinamenti intermestruali specialmente nei primi mesi di uso, durante il periodo di adattamento dell’utero alla presenza della spirale;
  • formazione di transitorie cisti luteiniche alle ovaie, che vanno trascurate perché regrediscono spontaneamente;
  • piccoli gonfiori addominali o lievi e transitorie tensioni al seno.