Nonostante le evidenze dei picchi di benzene del quartiere Tamburi di Taranto e l’elevata mortalità infantile della città pugliese, il governo Draghi ha appena approvato l’ennesimo decreto salva Ilva.
Nell’aprile del 2022 Arpa Puglia ha diffuso un dossier sul benzene, con tanto di riferimenti normativi internazionali e citazioni a vari protocolli e studi di ricerca. Il documento ha destato preoccupazione anche tra gli organi dell’Asl di Taranto per via dei picchi di concentrazione di benzene a Taranto, in particolare nel quartiere abitato Tamburi, in prossimità dello stabilimento siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal.
Picchi frequenti di benzene a Taranto
Dai dati in possesso e provenienti dalle centraline presenti in città, si rilevano numerose impennate nella concentrazione di questo solvente nocivo per la salute umana. A partire dal 2020, è stato osservato persino un aumento pur a fronte di una riduzione della produzione delle attività industriali.
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Decreto Aiuti Bis: l’ennesimo decreto salva Ilva
Tra l’altro, proprio il 4 agosto 2022 il governo ha annunciato un nuovo piano di ricapitalizzazione in favore degli impianti tarantini, con un aumento di capitale da 500 milioni a 1 miliardo di euro garantiti dallo Stato. Il provvedimento, inserito nell’ultimo decreto Aiuti Bis, va in contrasto con le politiche di riconversione green sbandierate negli anni e in prossimità delle varie campagne elettorali regionali e nazionali. È l’ennesimo decreto salva Ilva che si somma ai precedenti 12, senza contare l’immunità penale che assicura lunga vita all’acciaieria più grande e nociva d’Europa.
Benzene e gli effetti sulla salute
Gli organismi locali pugliesi esprimono preoccupazione, anche in virtù delle classificazioni dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Il benzene è senza dubbio una sostanza cancerogena certa per l’uomo. L’evidenza è considerata sufficiente per la leucemia non linfocitica acuta, inclusa la leucemia mieloide acuta, con associazioni anche al linfoma non Hodgkin, la leucemia linfoide cronica, il mieloma multiplo, la leucemia mieloide cronica, la leucemia mieloide acuta nei bambini e il cancro al polmone.
Il corteo dei genitori orfani di Taranto
E sono proprio loro, i bambini, le vittime di Taranto, sacrificati in nome della produzione che non deve mai fermarsi, neanche davanti al dramma, in nome dei quali nel febbraio 2019 fu organizzato il più imponente corteo dei genitori “orfani”. Imponente perché erano tanti, un brutto segnale per le statistiche. Infatti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel capoluogo ionico si registra una mortalità infantile maggiore del 21% rispetto alla media regionale, con un eccesso di incidenza di tutti i tumori nella fascia compresa tra i 0 e 14 anni.
Polveri sottili, metalli pesanti, diossina, falde acquifere contaminate; è stata ritrovata persino la naftalina nelle urine delle donne. Elemento, la naftalina, che mostra il carattere aromatico del benzene, ma possiede un’energia ben maggiore.
Benzene liquido
Il benzene (comunemente indicato anche come benzolo) è una sostanza chimica organica che si presenta in forma liquida ed incolore. Altamente infiammabile, il benzene a temperatura ambiente evapora facilmente nell’aria (volatile), con un caratteristico odore dolciastro ed aromatico: da questa caratteristica deriva il nome della classe dei composti chimici “aromatici” di cui è il capostipite. È un componente dei derivati del petrolio e del petrolio greggio (quello appena estratto dai pozzi e non ancora lavorato) ed è presente nell’aria praticamente ovunque (immaginate a Taranto!), a causa di:
- eventi naturali (incendi dei boschi o fuoriuscita di gas dai vulcani);
- attività umane ed industriali che utilizzano petrolio greggio e suoi derivati come combustibili o per la produzione di lubrificanti, solventi e collanti;
- gas di scarico di veicoli a motore, alimentati a benzina.
- Il benzene può anche contaminare l’acqua.
Benzene, dove si trova
L’esposizione della popolazione al benzene avviene principalmente attraverso l’inalazione di aria inquinata e fumo attivo di tabacco. Nel sangue delle persone che fumano sono state misurate concentrazioni doppie di benzene rispetto a quello dei non fumatori. È stato calcolato che fumando 20 sigarette al giorno si respira (inala) una quantità di benzene maggiore di coloro che frequentano strade molto trafficate anche per diverse ore al giorno.
L’ISS spiega che anche bere alcol aumenta gli effetti tossici del benzene sull’organismo umano.
Il benzene è presente anche in prodotti di largo consumo: deodoranti, filtri solari, spray, disinfettanti per le mani.
Ancora l’ISS spiega che le esposizioni a lungo termine (croniche) al benzene possono provocare varie forme di leucemia: leucemia mieloide acuta, linfoma non-Hodgkin, leucemia linfatica cronica e mieloma multiplo.
Gli esperti dell’ISS mettono in guardia chi ha subito un avvelenamento acuto da benzene: questi soggetti hanno un rischio maggiore di ammalarsi di leucemia.