La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile che con l’età e abitudini sbagliate può andare incontro a diverse patologie. Vediamo quali sono, che segnali danno e come intervenire in tempo utile
La Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro sostiene che in Italia il tumore della prostata è quello più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Le stime relative all’anno 2020 parlano di 36.074 nuovi casi l’anno a livello nazionale. Nonostante l’incidenza elevata, il rischio che la malattia abbia un esito infausto è basso, soprattutto se si interviene in tempo e, rispetto al 2015, nel 2020 è stata stimata una riduzione dei tassi di mortalità del 15%. Lo dimostrano anche i dati relativi al numero di persone ancora vive dopo cinque anni dalla diagnosi ‒ in media il 92 % ‒ una percentuale tra le più alte in caso di tumore, soprattutto se si tiene conto dell’avanzata età media dei pazienti.
Che cos’è la prostata
La prostata, chiamata anche ghiandola prostatica, è una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile dei mammiferi. La sua funzione principale è quella di produrre ed emettere il liquido prostatico, uno dei costituenti dello sperma, che contiene gli elementi necessari a nutrire e veicolare gli spermatozoi. La prostata dell’uomo può essere palpata mediante esame rettale, essendo collocata a circa 5 cm anteriormente al retto e all’ano.
In condizioni di salute la prostata ha le dimensioni di una noce. Ma con il passare degli anni, o a causa di alcune patologie, può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario. Questa ghiandola è molto sensibile all’azione degli ormoni, in particolare di quelli maschili, come il testosterone, che ne influenzano la crescita.
Liquidi prostata
Questa ghiandola contiene il liquido prostatico (liquido seminale) che costituisce circa un quarto del totale dello sperma e svolge diverse funzioni: aumenta la motilità degli spermatozoi; attenua l’acidità di urine e secreti vaginali, permettendo una maggiore sopravvivenza degli spermatozoi; partecipa ai processi di coagulazione e fluidificazione dello sperma.
La funzione della prostata
La funzione principale della ghiandola prostatica è secernere il liquido prostatico e concorrere alla produzione dello sperma. Lo sperma è prodotto collaborando con le ghiandole bulbouretrali e con le vescicole seminali, note insieme alla prostata come “ghiandole seminali accessorie”. La secrezione del liquido prostatico è controllata dagli ormoni maschili.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Le patologie della prostata e cattive e sane abitudini
Le malattie più comuni della prostata possono essere raggruppate in tre gruppi: le infezioni prostatiche, l’ipertrofia prostatica benigna ed i tumori della prostata.
La prostatite è un’infiammazione che comporta disturbi della minzione e della vita sessuale. Ve ne sono diverse forme, ognuna delle quali presenta cause e sintomi differenti. Esistono però alcuni segnali fondamentali da tenere sotto controllo per diagnosticare sul nascere tale infiammazione: minzione frequente (circa otto o più volte al giorno), dolore durante e dopo la minzione, febbre, brividi, nausea e vomito e talvolta ritenzione urinaria (incapacità di svuotare completamente la vescica).
Altra patologia molto comune è l’ipertrofia prostatica benigna che consiste in un lento ma costante ingrossamento della prostata che con il tempo tende a comprimere l’uretra. La malattia è molto diffusa ed è influenzata principalmente dall’età, da fattori ormonali e da abitudini di vita errate. L’evoluzione di tale malattia è così lenta che spesso non ci si accorge nemmeno dei cambiamenti in corso ma se non viene trattata per tempo, può compromettere seriamente la funzionalità renale. È indispensabile quindi, a partire dai 50 anni di età, effettuare un controllo urologico anche in caso di assenza di particolari disturbi.
Tra le patologie più gravi c’è sicuramente il carcinoma alla prostata. Si tratta della forma di tumore più diffusa tra gli uomini, soprattutto tra gli ultracinquantenni. La sua evoluzione è molto lenta ed è sicuramente influenzata da fattori genetici ed ormonali. Abitudini di vita errate, una dieta ricca di grassi animali e povera di frutta e verdura e l’assenza di alimenti con funzione di protezione favoriscono il suo sviluppo. Nonostante non sia una patologia prevedibile, un controllo costante, specialmente in età avanzata ed in concomitanza con alcuni indicatori biochimici chiari come il PSA, permette di individuare precocemente l’insorgere della stessa. Un tempestivo intervento può limitare le conseguenze e il decorso della malattia.
L’incidenza è cresciuta nell’ultimo decennio in concomitanza con la maggiore diffusione di esami che, seppure non sempre conclusivi, hanno comunque aiutato la diagnosi precoce come il test PSA (antigene prostatico specifico, in inglese prostate specific antigene).
Gli esami annuali per la prostata
Gli esperti suggeriscono di effettuare esami almeno una volta all’anno a partire dai 50 anni di età.
- Almeno una volta all’anno una visita urologica di controllo;
- Una volta l’anno il dosaggio del PSA, previo parere del proprio medico curante.