La Direzione generale per la repressione frodi francese ha svolto un’analisi sul mercato del latte artificiale: sono emerse alcune criticità nella chiarezza degli ingredienti e della tabella nutrizionale
Il latte artificiale, adatto al consumo dalla nascita, è considerato l’unica alternativa sicura al latte materno nel caso non sia possibile allattare naturalmente il bambino. Nel tentativo di imitare il più possibile il latte materno, i regolamenti impongono i livelli minimi e massimi di nutrienti che devono essere inclusi. È per verificare l’aderenza delle formule alle prescrizioni  di legge che la Direzione francese per la repressione delle frodi ha svolto un’analisi di mercato sulle principali formule per l’infanzia disponibili sul mercato. Si tratta di un’indagine anonima ma tale da poter fornire alcune indicazioni utili: un totale di 35 campioni (81%) non presentava anomalie di composizione. In otto campioni sono state, invece, identificate discrepanze tra i livelli imposti di alcuni nutrienti e i livelli osservati.
Secondo l’agenzia alimentare francese, l’Anses si tratta di un aspetto di importanza fondamentale: “Nell’infanzia, un’assunzione insufficiente di energia, proteine, grassi, minerali o vitamine può avere conseguenze sull’aumento del peso corporeo e della statura e sullo sviluppo cerebrale” sostiene l’agenzia.​
Cosa c’è nel latte artificiale
Gli investigatori della Dgccrf hanno controllato 45 stabilimenti, coprendo la fase di produzione, la distribuzione di massa e il circuito farmaceutico. Sono stati raccolti un totale di 43 campioni, sia in polvere che in formato liquido.
I tecnici hanno effettuato 115 analisi coprendo una sessantina di parametri, che vanno dal contenuto energetico alla composizione di macronutrienti come proteine ​​e grassi, oltre a micronutrienti come vitamine e minerali.
Gli inquirenti hanno quindi confrontato i loro risultati con la composizione delineata dai regolamenti. Un totale di 35 campioni (81%) non presentava anomalie di composizione. In otto campioni sono state identificate discrepanze tra i livelli imposti di alcuni nutrienti e i livelli osservati.
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In sei casi, una discrepanza riguardava solo uno dei 60 nutrienti controllati e in altri due le anomalie relative a tre dei nutrienti controllati.
L’etichetta corrisponde alla composizione?​
Gli investigatori hanno anche verificato la qualità delle dichiarazioni nutrizionali delle formule per l’infanzia, per assicurarsi che quanto dichiarato fosse effettivamente presente nel prodotto. Dei 43 prodotti controllati, la maggioranza (84%) conteneva anomalie nell’etichettatura.
Un totale di 31 campioni presentavano anomalie relative alla sola dichiarazione nutrizionale, mentre cinque presentavano discrepanze nelle dichiarazioni nutrizionali legate ad anomalie di etichettatura più generali, ad esempio la mancata indicazione dell’elenco degli ingredienti su un sito di vendita online, o una dichiarazione di oli vegetali in un modo ritenuto idoneo ad indurre in errore il consumatore.