I Forestali di Cuneo hanno integrato la notizia del decesso di 11 bovini in un allevamento di Bene Vagienna (Cuneo) facendo sapere che nel corso della perquisizione nell’adiacente pioppeto, oltre al glifosato, sono state trovate alcune confezioni di fitofarmaci a base di mancozeb, altamente tossico e per questo vietato da febbraio 2021
“Le indagini non hanno dimostrato che è stato il principio attivo del glifosate ad aver cagionato la morte dei bovini”. Lo scrivono in una nota i carabinieri forestali di Cuneo a integrazione della notizia, divulgata alcuni giorni fa, per cui il diserbante chimico avrebbe contribuito alla morte, dopo alcuni giorni di agonia, di 11 bovini – 4 adulti e 7 vitelli – in un allevamento di Bene Vagienna (Cuneo).
I carabinieri nella nota ripercorrono i fatti: “il veterinario aveva individuato come probabile causa del decesso degli animali un’intossicazione alimentare”. Poi dalle analisi effettuate sul foraggio utilizzato per nutrire gli animali era emerso un rilevante contenuto di glifosato. Principio attivo che, nel corso di perquisizione successiva in un pioppeto adiacente, era stato ritrovato nel deposito dell’azienda. Tuttavia, i carabinieri hanno aggiunto un nuovo elemento: ovvero che nel corso di quel controllo erano stati sequestrati anche fitofarmaci a base di mancozeb, un principio attivo altamente tossico e per questo vietato in Europa dal febbraio del 2021.
Dunque, non è certamente stato provato che la morta dei bovini sia dovuta esclusivamente al glifosato ma molto probabilmente a causare il decesso sarà stata una contaminazione di più principi attivi (glifosato e mancozeb) di cui uno altamente tossico.
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