Frutta proibita: in 10 anni aumentano i pesticidi più pericolosi per la salute

FRUTTA PESTICIDI

Pan, Pesticide action network, ha analizzato 100mila campioni di frutta venduta in Europa a caccia dei pesticidi candidati alla sostituzione perché ritenuti troppo pericolosi. Mele, pere, kiwi e ciliegie le più esposte

Sono 55 i pesticidi considerati particolarmente dannosi per la salute e candidati alla sostituzione. Pan, Pesticide action network, la rete delle Ong e associazioni europee che si basta per la riduzione dell’impiego dei fitosanitari, ha analizzato 100mila campioni di frutta (monitorata all’interno dei programmi degli Stati membri) venduta in Europa confrontando i dati dal 2011 al 2019 scoprendo che la presenza dei pesticidi più tossici candidati alla sostituzione sono in 10 anni aumentati.

Se nel 20101 i kiwi erano quasi privi (4%) di queste sostanze tossiche, ora quasi un terzo (32%) è contaminato. Allo stesso modo, la metà (50%) di tutte le ciliegie campionate dai funzionari è stata contaminata nel 2019, rispetto al 22% nel 2011.  Nel 2019, la metà delle pere prodotte in Europa era contaminata da ben 5 di sostanze candidate alla sostituzione e questa cifra sale all’87% per le pere coltivate in Belgio o all’85% per le pere portoghesi. Non va meglio alle mele: circa un terzo di quelle coltivate in Europa risulta contaminata da pesticidi ritenuti molto dannosi.

Salomé Roynel di Pan Europe commenta: “Queste sostanze chimiche dovrebbero scomparire dal nostro cibo. Ma invece, osserviamo un drammatico aumento dell’esposizione a queste sostanze più tossiche negli ultimi dieci anni. La proporzione di frutta e verdura contaminata da questi pesticidi continua ad aumentare. Spesso il cibo mostra più residui di due o più di queste sostanze tossiche contemporaneamente. Ciò dimostra chiaramente che le regole di sostituzione non sono mai state attuate dagli Stati membri e che sono venuti meno alla loro responsabilità di tutelare i consumatori”.

Pesticidi, la tossica dozzina

Pan ha lanciato una campagna per chiedere alla Ue di mettere al bando subito 12la tossica dozzina – dei 55 pesticidi candidati alla sostituzione (scopri quali qui) tra i quali principi attivi che spesso il Salvagente ritrova nell’ortofrutta che analizza come il Tebuconazole (fungicida, considerato interferente endocrino, usato nei trattamenti delle pere) il Pirimicarb (tossico per la riproduzione, è un insetticida, usato in molte colture tra le quali il melo) e Lambda-Cyhalothrin (considerato pericoloso per la salute umana è un insetticida, impiegato nei pomodori, pere e arance).

Nell’ambito della strategia Farm to fork della Ue in cui si pone come obiettivo la riduzione del 50% entro il 2030 dei pesticidi usati in agricoltura, la Commissione europea sostiene già una riduzione del 12% nel 2019 rispetto al periodo 2015-2017. Tuttavia, il rapporto di Pan, “è una forte confutazione a tale affermazione: nel 2019, la percentuale di frutta e verdura contaminata dai pesticidi più pericolosi è aumentata dell’8,8% rispetto al 2015 -2017″.

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Più in generale dal 2011 la “tossica dozzina” per legge sarebbe dovuta ridursi come presenza di residui nella frutta e verdura, fino alla totale sostituzione con altri principi attivi meno dannosi. Risultato raggiunto? Nient’affatto replica Pesticide action network il cui monitoraggio dimostra al contrario “una spettacolare tendenza al rialzo negli ultimi 10 anni, e la completa incapacità degli Stati membri di attuare la sostituzione, a scapito della salute dei consumatori e dell’ambiente”.