Il governo ha deciso come soglia massima per ricevere il bonus 35mila euro di reddito. A differenza dell’Isee, però, così si creeranno iniquità tra famiglie con carichi economici diversi. A chi spetta e quando arriverà
Il governo ha deciso di aiutare le famiglie italiane con un bonus da 200 euro con l’obbiettivo di contrastare, anche se in piccola parte, l’effetto dell’inflazione sulla tasche degli italiani. Su alcuni dettagli, però, c’è ancora confusione. Uno su tutti, le condizioni per accedervi.
Chi può fare la domanda
Secondo quanto stabilito dal decreto Aiuti, il bonus una tantum è destinato a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi con un reddito fino a 35mila euro, e andrà anche a tutti coloro che per il mese di giugno 2022 avranno percepito l’indennità di disoccupazione o la Naspi e a chi percepisce il reddito di cittadinanza.
La differenza tra Isee e reddito
Attenzione, però, la soglia fissata non riguarda l‘Isee, ma il reddito dichiarato, particolare che inevitabilmente andrà a indebolire sull’equità della misura. L’Isee, infatti, è un indicatore che tiene conto non solo di quanto si guadagna ma anche del tipo di carico familiare, dei beni mobili e immobili posseduti, del pagamento di un mutuo. Insomma, è uno strumento creato apposta per consegnare all’ente pubblico una fotografia equilibrata della reale ricchezza di un nucleo familiare.
L’iniquità che si crea con la scelta del governo
Il reddito no. Per fare un esempio su come la scelta del governo di basarsi su quest’ultimo per assegnare i 200 euro una tantum, basterà dire che un single con casa di proprietà e reddito di 34.900 euro percepirà il bonus, una famiglia con 4 figli a carico e rata del mutuo da pagare ogni mese, ma con reddito di 35.100 euro, non vedrà un quattrino. Una situazione del tutto iniqua che fa sorgere spontaneamente la domanda: perché il governo questa volta non ha puntato sull’Isee, come per tanti altri incentivi, come per esempio l’assegno familiare universale di recente introduzione?
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Quando finirà in busta paga il bonus
Ad ogni modo, il bonus dovrebbe finire nella busta paga di luglio per i lavoratori dipendenti, così come per i pensionati, la cui somma arriverà dall’Inps.
E per gli autonomi?
Per quanto riguarda lavoratori autonomi e partite Iva, il Governo istituisce un fondo ad hoc al Ministero del Lavoro, mentre le modalità di richiesta verranno stabilite con un decreto apposito. Le tempistiche di ricezione saranno le stesse dei lavoratori dipendenti
Anche il bonus trasporti su base reddito
Anche l’appena annunciato bonus per i trasporti si baserà sul reddito e non sull’Isee. Il bonus è un contributo da 60 euro per acquistare l’abbonamento ai mezzi pubblici ed è destinato a studenti e lavoratori con un reddito inferiore ai 35 mila euro.