Tra le spiegazioni, come accedere al riscatto light anche per anni di studio precedenti al 1996
L’Inps pubblica alcuni chiarimenti sul riscatto degli anni di laurea ai fini pensionistici. Nei messaggi n. 1512 e 1631, infatti, spiega cosa succede se gli anni di studio effettivi sono meno di quanto richiesto e in quali casi si anticipa l’accesso alla pensione.
Chi a causa di attività formative si è laureato in meno anni
Il messaggio 1512, in particolare, si occupa del caso di riconoscimento di attività formative di livello post secondario (per intenderci, che seguono il diploma) come corsi professionalizzanti e le attività formative che essendo tradotte in crediti formativi universitari (Cfu), riducono di fatto il numero di anni di corso, e abbreviano la durata degli di anni effettivi di iscrizione all’ateneo. In questo caso, fortunatamente per il laureato, sarà possibile riscattare l’intero periodo legale del corso di studi. A patto, però, che il periodo di formazione o attività professionale non sia coperto da altra contribuzione.
Il riscatto light anche per il periodo prima del 1996
Accanto al riscatto ordinario, esiste un iter semplificato che in cambio di poco più di 5mila euro per anno permette il riscatto, ma solo per i periodi di studio valutabili con il sistema contributivo, e quindi a partire dal 1° gennaio 1996. Ma l’Inps precisa che se il lavoratore aveva meno di 18 anni di contributi alla fine del 1995, può esercitare l’opzione per il metodo contributivo e dunque approfittare anche del riscatto light anche per gli anni di studio ante 1996 (anche se in questo caso la pensione sarà un po’ più bassa). Attenzione però, questo scorciatoia non vale per chi non è iscritto all’Inps ma ha sempre versato a una cassa professionale. Altre limiti: la cassa in cui si richiede il riscatto doveva già esistere duranti gli anni di studio da recuperare e il riscatto non vale per periodi già sottoposti a contribuzione, come nel caso di studenti lavoratori.