Caro Salvagente, ho concluso via mail un contratto di consulenza con una wedding planner.
A distanza di 14 giorni, non avendo ricevuto alcun preventivo e avendo seri dubbi circa la sua professionalità per una serie di suoi messaggi, ho mandato la raccomandata per recedere dal contratto e riavere la cifra versata come acconto.
Lei risponde che ai sensi dell’art 59 lett n codice consumo non mi spetta il diritto di recesso e comunque ai sensi dell’art 57 commi 3 e 4 è escluso il recesso perché l’attività ha avuto immediata esecuzione. Ci verrebbe comunque incontro restituendo la metà dell’acconto. Io credo che ci spetti l’intera somma anche perché se capisco bene ai sensi dell’art 49 lett m lei doveva informarci dell’assenza del diritto di recesso. Come posso fare?
Elena Piotti
Cara Elena, abbiamo sottoposto la sua vicenda all’avvocato Raffaella Grisafi dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia. Ecco la sua risposta.
In merito al quesito, se sono corretti i riferimenti del Codice del Consumo richiamati dal professionista è altrettanto importante precisare che ai sensi dell’art. 49, lett. m, il consumatore deve essere preventivamente informato sull’inesistenza del diritto di recesso o delle condizioni al ricorrere delle quali perde il diritto di recesso. Se è mancata questa informazione preventivamente il professionista non può ora invocare argomentazioni di cui il consumatore non era al corrente. Se esercitato nei termini, dunque, a nostro avviso il recesso è valido e un tentativo così congeniato di ostacolo potrebbe integrare una pratica commerciale scorretta
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