“Ryanair rispetta tutte le normative Ue e del governo e in conformità con le leggi italiane, i passeggeri che risultano positivi al Covid-19, o sono entrati in contatto e costretti alla quarantena, hanno diritto a un voucher dietro presentazione della documentazione richiesta”. Con questa nota inviata a Repubblica, la compagnia irlandese certifica il cambiamento di rotta sulle politiche di rimborso. Una variazione che si spera faccia rientrare la rabbia dei tanti viaggiatori che, rimasti a terra a causa del virus, si sono visti negare fino ad oggi dal vettore un rimborso completo.
Quando O’ Leary la metteva sullo stesso piano di un raffreddore
La politica che aveva mandato su tutte le furie i malcapitati viaggiatori era quella che gli dava come unica alternativa al perdere tutti, quella di cambiare la data del volo, a un costo di 40 euro a persona. A chi chiedeva un rimborso, il vettore rispondeva, tra le altre cose, che il Covid-19 “non è una malattia grave”, equiparandola a una semplice influenza. Lo stesso Ceo, O’ Leary, aveva detto a Repubblica: “Noi siamo una compagnia low cost, quindi vendiamo biglietti non rimborsabili: se hai il raffreddore, se sei in ospedale o se ti muore il gatto, non venire a chiederci un rimborso”.
L’esposto di Assoutenti
Adesso, il vettore ha deciso di adeguarsi alle leggi italiane. Assoutenti aveva presentato un esposto proprio su questa pratica considerata scorretta, e ora esulta: “Accogliamo con favore questa decisione, che ci risulta un’assoluta novità – commenta Maria Pisanò, direttrice del Centro europeo del consumatore, “Abbiamo ricevuto centinaia di email di viaggiatori ai quali, nonostante il tampone positivo, il voucher è stato negato. A questi consumatori non rimaneva che cambiare data, pagando sia la penale di 40 euro sia l’eventuale differenza del nuovo biglietto””