Bollette, governo dimentica i consumatori e “tassa” le rinnovabili

BOLLETTE RINNOVABILI

Il governo nel nuovo decreto Sostegni dimentica i consumatori, “tassa” le rinnovabili e premia le imprese energivore. Le annunciate misure in favore delle famiglie per contenere il caro-bolletta non trovano spazio nel nuovo decreto mentre il provvediemento prevede la cancellazione degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 e un taglio del 20% delle bollette degli energivori (con contratti pari o superiore a 16,5 kW di potenza) sotto forma di credito di imposta.

Gli interventi in favore delle imprese verranno in parte finanziate con un nuovo “meccanismo di compensazione” sul prezzo dell’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili, mentre il taglio degli oneri per gli energivori (1,2 miliardi) viene finanziato con i soldi delle aste sulla CO2.

Bisogna ricordare che per i consumatori (utenti con contratti inferiori a 16,5 kW) gli oneri di sistema sono stati già tagliati per l’ultimo trimestre 2021 e per il corrente primo del 2022. Tuttavia nei giorni precedenti si era parlato di un nuovo intervento in favore delle famiglie che invece non ha trovato spazio nel decreto.

Non si può però non rimarcare il diverso contributo che il governo ha chiesto alle aziende che producono energia “rinnovabile” piuttosto che a quelle “fossili”. Per le prime infatti il decreto (articolo 15) fissa un prezzo medio di vendita precedente agli aumenti. Il meccanismo è molto complicato: se il fornitore vende a un prezzo più alto rispetto al benchmark fissato, la differenza viene incamerata al Gse, il Gestore del servizio elettrico, e contribuirà a finanziare il taglio degli oneri di sistema per le imprese energivore.

I produttori “fossili” invece saranno chiamati a contribuire con un “ridicolo taglio dello 0,58% rispetto ai sussidi annuali di 18 miliardi di euro” come ha criticato Angelo Bonelli, Verdi italiani.

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