L’Italia sarà il terzo Paese, dopo Germania e Francia, a vietare la crudele triturazione di quasi 40 milioni di pulcini maschi l’anno, uccisi dall’industria della produzione di uova perché “non produttivi”. La Camera dei Deputati ha infatti approvato a stragrande maggioranza, con il parere favorevole del Governo, con 359 favorevoli, 1 solo contrario, 32 astenuti, un emendamento proposto dalla relatrice Francesca Galizia (M5S) fatto proprio dalla Commissione politiche europee di Montecitorio, alla Legge di delegazione europea 2021. Il divieto dovrà entrare in vigore entro cinque anni.
Galizia (prima firmataria): “Salvare 40 milioni di pulcini abbattuti”
Secondo Francesca Galizia: “La crudele pratica di abbattere i pulcini sarà vietata in Francia e in Germania già dal prossimo anno e credo che l’Italia debba essere al fianco di questi Stati in una scelta etica e di civiltà – prosegue – Ogni anno vengono abbattuti 40 milioni di pulcini, con pratiche che poco sembrano conciliarsi con la sostenibilità. Ringrazio le associazioni di categoria Assoavi e Unaitalia e le associazioni animaliste che si sono fatte portavoce dei questa problematica Animal Equality e Lav”. “Risparmiare tanti pulcini da morte certa e crudele è certamente un passo infinitamente piccolo in un mondo che nel post pandemia ha tante cose da risistemare – aggiunge – ma le nostre imprese devono essere accompagnate verso le esigenze che il mercato richiede con sempre più insistenza: maggiore sostenibilità e sensibilità al mondo animale. Per questo avranno tempo e risorse ma una strada già tracciata da seguire con convinzione”.
Lav: Grande risultato
“È un grande risultato che porrà fine a una delle pratiche più efferate dell’industria zootecnica – afferma Lorenza Bianchi, responsabile Lav Area animali negli allevamenti – questo risparmierà la sofferenza a decine di milioni di animali oggi condannati a una morte particolarmente crudele. Certamente avremmo voluto un’immediata attuazione del divieto, visto che la tecnologia per il sessaggio degli embrioni è già disponibile, ma si tratta in ogni caso di un importante passo avanti che, speriamo, farà riflettere anche i consumatori sulle scelte alimentari che già da oggi possono indirizzare verso alimenti vegetali che non comportano alcuna sofferenza per gli animali”.