Creme multicereali: test su 8 prodotti. Deludono Plasmon, Mellin e Hipp

CREME MULTICEREALI PLASMON MELLIN

Una pappa diversa, non certo la solita, quella che ci potremmo aspettare scegliendo quasi a occhi chiusi sugli scaffali dei supermercati. Le nostre analisi pubbblicate nel nuovo numero del Salvagente in edicola e digitale su 8 creme multicereali usate per lo svezzamento dei bambini incoronano i campioni analizzati a marchio della Grande distribuzione mentre costretti a inseguire sono i marchi storici dell’alimentazione per la prima infanzia come Plasmon, Mellin e Hipp che, secondo i nostri test, mostrano il fianco a qualche contaminazione di troppo.

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Chiariamolo subito nessun campione è risultato non conforme alla pur severa normativa sul baby food ma il quadro che si può dipingere con i risultati delle nostre analisi restituisce un soggetto molto variegato: assenza di pesticidi (glifosato incluso), poche micotossine ma sicuramente metalli pesanti da tenere – ancora – più sotto controllo.
Fatale nel giudizio finale la presenza di piombo nei campioni di Mellin e Hipp: ammesso che l’incertezza analitica non ci consente di stabilire se superano il limite di legge (rivisto a ribasso nell’agosto scorso dalla Ue), di sicuro la presenza di questa sostanza non può essere tollerata a qualsiasi concentrazione, visto che, come testimonia Efsa “gli attuali livelli di esposizione alimentare al piombo possano incidere sullo sviluppo neurologico dei feti, dei lattanti e dei bambini”.

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Le aziende interpellate dal Salvagente (si legga di seguito nel dettaglio) negano che nel prodotto analizzato ci sia traccia di piombo dopo aver sottoposto a test un contro-campione. Prendiamo atto della posizione dei due big del baby food ma diamo conto delle risultanze delle nostre analisi condotte, in questo caso come in altri, in strutture e con metodiche accreditate.
Nel caso di Plasmon è invece la presenza di cadmio e di arsenico inorganico ad aver pesato sul giudizio: parliamo di valori al di sotto (quando è prevista dalla normativa, come per il cadmio) della soglia massima ammessa per legge.Sono insomma i metalli pesanti lo sgradito ospite delle creme multicereali. Una presenza non “aggiunta”, come potrebbe essere per i pesticidi, ma che sicuro dipende dall’inquinamento dei terreni di coltivazione. Un problema che di certo la filiera produttiva ha ben presente e di sicuro massimi sono gli sforzi intrapresi dalle aziende per contrastare questi contaminanti. L’inquinamento dei terreni causato da queste sostanze è difficile da eliminare, perché i metalli pesanti sono ubiquitari, persistenti e tendono ad accumularsi, nel corpo come nel terreno. Non è un caso quindi che tanto l’Efsa che la Ue – e non da ultima anche la Fda, l’autorità di controllo degli Stati Uniti – continuino a chiedere standard sempre più protettivi per i cibi destinati all’infanzia proprio perché è noto l’inquinamento diffuso e gli effetti sulla salute dei più piccoli, a cominciare dal piombo, possono essere davvero molto pericolosi.

Quattro laboratori per tre contaminanti

I risultati che presentiamo nel nuovo numero in edicola restituiscono un quadro variegato. Ciascuno farà le proprie scelte ma cerchiamo di capire cosa abbiamo analizzato. Otto campioni, 3 contaminanti, 4 laboratori coinvolti. Lo screening sulle creme multicereali è stato approfondito per valutare trattamenti fitosanitari, metalli pesanti e micotossine.

Pesticidi e glifosato
La normativa sul cibo per la prima infanzia fissa il limite alla presenza di pesticidi a 0,01 mg/kg che corrisponde al limite di determinazione analitica, quindi di fatto li esclude. I nostri campioni sono risultati tutti “puliti”. Assente, per fortuna, anche il temuto glifosato, probabile cancerogeno e interferente endocrino.

Arsenico inorganico, piombo, cadmio
La presenza di riso, accumulatore naturale di arsenico, tra gli ingredienti di molti dei mix di farine analizzati coincide con la presenza dell’arsenico inorganico, sostanza tossica per l’uomo. Lo abbiamo riscontrato in 4 campioni e in quello Plasmon è alla concentrazione più elevata: 0,057 mg/kg. Per le creme multicereali non esiste un limite specifico per questa sostanza, ma nei cibi a base di riso per l’infanzia non può superare 0,1 mg/kg. Discorso diverso per il piombo, neurotossico per i bambini: in due casi, Mellin e Hipp, le concentrazioni mediane riscontrate sembrano superare il nuovo limite di legge (0,02 mg/kg) anche se l’incertezza analitica non ci consente di affermarlo con certezza. Sono due campioni, dunque, conformi alla vendita ma la presenza di questo metallo – che le aziende escludono, come leggerete nelle prossime pagine – ne ha pregiudicato il voto. Sempre sotto il limite il cadmio lo abbiamo ritrovato in altri 3 campioni.

Micotossine
Il quadro è positivo e la presenza di questi infestanti la abbiamo tradotta in un giudizio che non scende mai sotto la sufficienza (Medio). In un campione la micotossina T2 (limite di legge 15 mcg/kg) ha riportato un valore pronunciato, pari a 5 mcg/kg.

Proteine dichiarate e rilevate
Nelle analisi abbiamo valutato anche il valore delle proteine: in molti casi non c’è corrispondenza tra quanto riportato nella tabella nutrizionale dai produttori e le nostre rilevazioni. Va detto che in molti casi lo scarto coincide con l’incertezza analitica e che comunque le linee guida europee sulla tabella nutrizionale prevedono un margine di tolleranza del 20% per i produttori. Questa voce non ha influito sul giudizio finale.

La replica di Hipp e Mellin: “Campioni puliti”

I nostri risultati fanno registrare le criticità maggiori sui livelli di piombo di Mellin e Hipp: il dato nel primo caso è di 0,033 mg/kg di prodotto con un margine di incertezza di “+ o – 0,021”; nel secondo caso invece il laboratorio ha rilevato 0,035 mg/kg con un’incertezza analitica, in più o in meno, di 0,022. Proprio considerando i margini di errore non abbiamo la certezza che i due prodotti superino il limite di legge di 0,02 mg/kg e pertanto c’è da considerare che siano conformi alla vendita. Tuttavia la presenza, seppur al di sotto della soglia consentita, è stata alla base del nostro giudizio.
Prima della pubblicazione abbiamo informato le aziende sui nostri risultati: Plasmon non ci ha risposto, mentre Mellin e Hipp hanno voluto inviarci la loro posizione.

Molto sintetica quella di Mellin: “L’analisi segnalata non ci trova concordi dal momento che i risultati di un’analisi effettuata su un contro-campione dello stesso lotto hanno evidenziato che lo stesso è a norma con il nuovo regolamento”.
Più articolata quella di Hipp che riportiamo nelle parti salienti: “Al fine di ridurre al minimo la presenza di metalli pesanti, le nostre materie prime sono soggette a una rigorosa selezione e ad ampi controlli. Hipp dispone di una gestione della qualità completa a disposizione. Il controllo dei metalli pesanti fa parte del nostro consueto programma di analisi. Abbiamo decenni di esperienza in questo processo. Per quanto riguarda le tracce di piombo nel prodotto testato Hipp Biologico Crema di cereali Mais e tapioca non comprendiamo il riscontro di 0,035 mg/kg. Il risultato non corrisponde affatto alla nostra ricerca e ai nostri valori. Le nostre analisi, oltre alla tracciabilità dei lotti delle materie prime, confermano valori di piombo molto più bassi. La nostra analisi ha mostrato <0,010 mg/kg nella crema di cereali Hipp in oggetto”.
Hipp conclude: “Indipendentemente da ciò, entrambi i valori sono in linea con i requisiti legali. La pappa è stata lanciata sul mercato prima dell’agosto 2021, quando il limite massimo di piombo negli alimenti per lo svezzamento a base di cereali era 0,05 mg/kg. Gli alimenti conformi a questo valore limite possono essere venduti fino alla fine di febbraio 2022. Ci teniamo a precisare: Hipp biologico Crema di cereali mais e tapioca è sicuro e risponde alle normative di legge. I genitori possono utilizzare la nostra pappa di cereali Hipp senza alcuna preoccupazione”.

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