Caro Salvagente,
ho ricevuto una chiamata da Tim che mi comunicava che il mio contratto della linea Internet di casa sarebbe variato, cosa che io non ho mai chiesto. Dopo aver ricevuto un prima fattura da Tim per un valore superiore alle normali fatture di 32 euro, ho inviato un fax al numero 800-000386 per contestare la variazione del contratto. Non ho ricevuto da Tim nessun riscontro e con mio stupore pochi giorni fa ho ricevuto una fattura di 249,97 euro che include la “penale” per aver rescisso in anticipo un contratto che io non ho mai sottoscritto. Definire questa pratica commerciale scorretta è dire poco. Ora vi chiedo gentilmente come posso fare per recuperare questa somma che mi è stata prelevata dal mio conto corrente tramite una vera e propria truffa. Ringraziandovi fin d’ora, porgo cordiali saluti.
Andrea Giuliato
Caro Alessandro, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia un parere sul suo caso. Ecco cosa ci ha risposto:
Partiamo dal presupposto che se variazione contrattuale c’è stata, questa deve essere comunicata per iscritto al cliente, il quale ha 30 giorni di tempo per decidere se accettare la variazione o comunicare la sua intenzione di recedere dal contratto. Nella stessa comunicazione di variazione unilaterale, devono essere indicate le modalità e i riferimenti affinché l’interessato possa inoltrare questo recesso. In tali ipotesi, il recesso deve avvenire senza l’applicazione di alcun costo aggiuntivo per il cliente.
Nel caso concreto però, potremmo anche essere di fronte ad una casistica molto diffusa e cioè: società terze che si spacciano per il gestore del cliente contattato, prospettano presunti aumenti contrattuali solo per indurre il mal capitato a chiudere quel contratto e a sottoscriverne uno nuovo con altro gestore, a loro detta più conveniente. È evidente che è una pratica truffaldina, ingannevole per il cliente, il quale non deve fare nulla se non evitare di dare seguito a quella comunicazione.
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Inoltre, per avere conferma di quanto gli è stato detto, il signor Giuliato dovrà semplicemente contattare il suo gestore e chiedere se effettivamente ha autorizzato tali chiamate. Ad ogni modo ribadisco, la variazione unilaterale del contratto va comunicata per iscritto e quindi, comunque, qualsiasi altra modalità, non sarebbe valida. Il nostro lettore, giustamente infastidito da quanto prospettatogli, invii una contestazione a Tim. Non capisco perché Tim cessi la linea invece di prendere solo atto della contestazione a meno che, TIM la abbia valutata come recesso dal contratto e allora, a questo punto forse c’era una variazione unilaterale del contratto?
La procedura comunque non sarebbe in ogni caso corretta e allora, visto che esistono degli aspetti poco chiari, consiglio al signor Giuliato di avviare formale contestazione, tenendo conto di quanto sopra scritto, e se Tim non dovesse rispondere entro 30 giorni, di avviare un tentativo di conciliazione. Se non avvia un contenzioso, dubito che riuscirà a chiarire la questione e a recuperare eventuali somme prelevate arbitrariamente da Tim.