
E alla fine, tra tutte le urgenze del governo, non c’è quella che riguarderà nei mesi a venire tantissimi lavoratori: i fondi per sostenere la quarantena precauzionale di chi rimane a casa essendo venuto a contatto con una persona positiva. Fino ad agosto, infatti, l’Inps copriva economicamente, come giorni di malattia, quelli passati a causa anche di chi, rispettando quanto impone la legge, rimane a casa per almeno 10 giorni da un contatto positivo.
Il vulnus
Adesso invece, ad essere considerata malattia è solo quella dei positivi. Se per chi può lavorare in smart working, durante la quarantena fiduciaria, il problema non si pone, diversa è la situazione per quei lavoratori che non possono esplicare la loro mansione da casa (commessi, ristoratori, autisti e camionisti, per esempio). Per loro, si prospetta la beffa di dover perdere parti di stipendio per rispettare la legge.
Mancano 900 milioni
E’ allo studio del governo un provvedimento per rifinanziare l’indennità per i lavoratori che restano a casa in quarantena per contatto con positivo al Covid. Per la misura, già in vigore nel 2020 e poi sospesa nel 2021, potrebbero essere stanziati 900 milioni di euro. Ma, nonostante sia stata annunciata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando e vi stiano lavorando gli uffici Inps, quelli del Ministero dell’Economia e da quelli del ministero del Lavoro, i fondi non sono stati ancora trovati. Intanto, con il ritorno a scuola dei bambini (ricordiamo che fino ai 12 anni non si possono vaccinare), sono già iniziati i disagi per i genitori di piccoli entrati in contatto con casi Covid, costretti a rimanere a casa come da protocollo.