E alla fine, tra tutte le urgenze del governo, non c’è quella che riguarderà nei mesi a venire tantissimi lavoratori: i fondi per sostenere la quarantena precauzionale di chi rimane a casa essendo venuto a contatto con una persona positiva. Fino ad agosto, infatti, l’Inps copriva economicamente, come giorni di malattia, quelli passati a causa anche di chi, rispettando quanto impone la legge, rimane a casa per almeno 10 giorni da un contatto positivo.
Il vulnus
Adesso invece, ad essere considerata malattia è solo quella dei positivi. Se per chi può lavorare in smart working, durante la quarantena fiduciaria, il problema non si pone, diversa è la situazione per quei lavoratori che non possono esplicare la loro mansione da casa (commessi, ristoratori, autisti e camionisti, per esempio). Per loro, si prospetta la beffa di dover perdere parti di stipendio per rispettare la legge.