L’Europa mette al bando 200 Pfas (ma migliaia restano consentiti)

PFAS

L’Europa ha deciso di vietare gradualmente 200 sostanze Pfas, a partire da febbraio 2023. Questa è la prima volta che l’Ue ha imposto un divieto su diverse sostanze chimiche con struttura e proprietà simili contemporaneamente, il che si spera apra la strada a ulteriori divieti di gruppo. La restrizione fa seguito a una proposta dell’Agenzia svedese per le sostanze chimiche (KEemi) e dell’Agenzia tedesca per l’ambiente (Uba) presentata nel 2017.

Tra le 200 sostanze, 6 sono gli Pfas a catena lunga (dove le molecole consistono tra 9 e 14 atomi di carbonio fluorurato).

Anche i Pfas a catena corta devono essere vietati

La tossicologa senior di ChemSec, Anna Lennquist, è cautamente ottimista, anche se pensa che questo particolare divieto di gruppo lasci molto a desiderare:

“Per anni abbiamo sostenuto che anche i Pfas a catena corta sono molto problematici. Mentre quelli lunghi si accumulano negli animali e negli esseri umani, quelli corti sono un grosso problema nelle fonti d’acqua, poiché non possono essere catturati, il che significa che non possiamo purificare l’acqua dai Pfas a catena corta”.

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I prodotti chimici Pfas sono sostanze artificiali, apprezzate in varie industrie di produzione per la loro capacità di respingere grasso, acqua e sporco. Il numero stimato di sostanze chimiche Pfas in produzione sembra aumentare costantemente ed è ora ben al di sopra delle 5.000 sostanze con struttura e proprietà simili.

Il problema con tutti i Pfas è che si decompongono estremamente lentamente, da qui il soprannome di “prodotti chimici per sempre”. Sono anche spesso tossici, legati a vari tipi di cancro, infertilità, abbassamento del peso alla nascita ed effetti negativi sul sistema immunitario. Un recente verdetto svedese ha classificato livelli elevati di Pfas come lesioni personali, anche se la persona colpita non si è ancora ammalata.

 

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