Il pesticida clorpirifos promuove l’obesità inibendo la termogenesi indotta dalla dieta nel tessuto adiposo bruno. Ad aggiungere quest’altra caratteristica negativa alla sostanza chimica neurotossica per i bambini, ormai vietata in Europa, ma usata ancora in deroga in Italia, è un nuovo studio pubblicato su Nature communications, a firma Bo Wang e altri, che è partito da una constatazione: “L’obesità deriva da uno squilibrio calorico tra assunzione, assorbimento e dispendio energetico”. Sia nei roditori che nell’uomo, la termogenesi indotta dalla dieta contribuisce al dispendio energetico e comporta l’attivazione del tessuto adiposo bruno (bat).
Lo studio
“Ipotizziamo che le sostanze tossiche ambientali comunemente usate come additivi alimentari o pesticidi potrebbero ridurre la termogenesi dei bat attraverso la soppressione della proteina disaccoppiante 1 (Ucp1) e ciò potrebbe contribuire allo sviluppo dell’obesità” scrivono gli autori. Utilizzando un approccio di screening graduale, lo studio ha scoperto che l’insetticida organofosfato clorpirifos sopprime l’Ucp1 e la respirazione mitocondriale in Bat a concentrazioni a partire da 1 pM. Nei topi alloggiati in condizioni di termoneutralità e alimentati con una dieta ricca di grassi, il clorpirifos altera la funzione mitocondriale del Bat e la termogenesi indotta dalla dieta, promuovendo una maggiore obesità, la steatosi epatica non alcolica e la resistenza all’insulina. “Questi dati indicano che il pesticida clorpirifos, comunemente usato, sopprime la termogenesi indotta dalla dieta e l’attivazione del Bat, suggerendo che il suo uso può contribuire all’epidemia di obesità”, conclude la ricerca.
Ma in Italia si continua ad usare
Lo scorso giugno, però, il ministero della Salute ha autorizzato a tempo – in deroga ai divieti comunitari e per contrastare la cimice asiatica – l’impiego su melo, pero, pesco, nettarino, noce e nocciolo, del prodotto fitosanitario Sundek Cimice 2021 contenente la sostanza attiva clorpirifos metile.