Non era una minaccia vana quella fatta dal presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma nei confronti di Ryanair. “Errare è umano, perseverare è diabolico” aveva detto a proposito dei pagamenti chiesti dalla compagnia irlandese per l’assegnazione dei posti a minori e persone con ridotta mobilità accanto a genitori e accompagnatori. E così, dopo che il Tar del Lazio aveva respinto la richiesta con cui la compagnia aerea low cost chiedeva di posticipare all’8 settembre il termine per adeguarsi al provvedimento emesso dall’Enac dal giorno 15 agosto 2021, data di validità del provvedimento, sono scattati i controlli di Enac.
E l’Ente ha beccato – neppure a dirlo – Ryanair in fallo. La compagnia low cost non ha ancora provveduto ad adeguare i sistemi informatici ed operativi per garantire di non far pagare il supplemento al costo del biglietto aereo per l’assegnazione di posti vicini agli accompagnatori di minori e disabili. E l’Enac, a quanto pare, ha già pronta la sanzione di 35.000 euro e starebbe valutando se presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
“I passeggeri che hanno necessità di viaggiare accanto a minori e persone con disabilità devono ancora pagare un supplemento per ottenere i posti vicini”, spiega l’Enac, evidenziando che Ryanair “ha solo modificato una disposizione contrattuale, di difficile percezione da parte del passeggero, che permette di non pagare ovvero di ottenere il rimborso della maggiorazione del prezzo pagata sul biglietto, solo all’esito di una complessa procedura, evidentemente elusiva del regolamento Enac e contraria a quanto disposto dal Tar”. La solita furbizia che, a quanto pare, l’Ente di Pierluigi Di Palma non è disposta a tollerare.
L’enac aveva anche monitorato le altre compagnie, trovando che la maggior parte, tenuto conto del richiamo del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, aveva immediatamente adeguato i sistemi di prenotazione alle indicazioni Enac, senza aspettare l’esito del giudizio proposto dalla sola Ryanair.