L’Istituto tedesco per la valutazione del rischio mette in guardia i consumatori dal mangiare fagiolini crudi o poco cotti: il pericolo – secondo i ricercatori – si chiama fasina, una proteina che presenta una grande affinità per legarsi ad alcuni zuccheri presenti nelle cellule dei mammiferi.
Nel 2020 – spiega in una nota il Bfr – i centri antiveleni in Germania hanno ricevuto un numero inaspettatamente elevato di richieste relative a reclami relativi al consumo di fagiolini. A questo effetto potrebbe aver contribuito il cambiamento del comportamento alimentare nelle famiglie, determinato dalla pandemia.
“A differenza di molti altri tipi di verdure, i fagiolini non possono essere consumati crudi – Â spiega Andreas Hensel, presidente del Bfr – I fagioli crudi contengono fasina”.
Esistono due forme di Fasina denominate PHA-L e PHA-E. La Fasina ha la proprietà di causare la coagulazione delle cellule del sangue e quindi distinguiamo la PHA-L, che causa l’agglutinamento dei globuli bianchi (Leucociti) dalla PHA-E, che provoca l’agglutinamento dei globuli rossi (Eritrociti).
L’avvelenamento da Fasina può essere provocato dall’ingestione di anche solo 5 fagioli crudi e i sintomi iniziano a manifestarsi entro le tre ore, iniziando con nausea e vomito molto intensi per proseguire con la diarrea. Per piccole quantità si riesce a recuperare entro le quattro o cinque ore senza il bisogno di intervento medico, ma assunzioni più massicce possono portare a emorragie gastronintestinali fino alla morte.
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Nel caso in cui i bambini mangino accidentalmente fagioli crudi o se i consumatori avvertono sintomi dopo una cottura insufficiente, il BfR consiglia di contattare immediatamente un centro antiveleni.