Declino delle api, è accettabile la perdita del 10% delle colonie?

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“Non possono esserci percentuali di rischio accettabili diverse da zero; diversamente sarebbe come imporre ad un allevatore di bovini di considerare normale una perdita costante della potenzialità produttiva annua, per favorire pratiche agricole estranee alla propria attività, oltre tutto senza prevedere alcun indennizzo”. Il Conapi non ha dubbi nel commentare il compromesso raggiunto nell’ultimo Consiglio dei ministri dell’agricoltura europei: questi si sono accordati sulla necessità di definire un obiettivo specifico per proteggere le api mellifere dai pesticidi. Obiettivo che fisserebbe al 10 per cento la riduzione massima delle dimensioni delle colonie in tutta l’Unione europea.

Le percentuali di rischio cosiddette accettabili, che avevano proposto gli Stati membri sono:

  • il 7%: Paesi Bassi, Italia, Svezia. Sono disposte eventualmente a mediare fino al 10%, per raggiungere compromesso, Francia, Slovacchia e Ungheria;
  • il 10%: Lituania, Cipro, Irlanda, Spagna, Lussemburgo, Germania, Croazia, Austria e Romania
  • il 12% Estonia e Bulgaria;
  • il 12,8% Finlandia;
  • sono disposti a trattare sul 10%, pur chiedendo 12.8% (Polonia) e 12% (Repubblica Ceca);
  • il 23% è la richiesta della Grecia.

Alla fine i ministri si sono accordati su un compromesso del 10% ritenuto comunque eccessivo da parte degli apicoltori che avevano considerato fattibile la proposta dell’Efsa.

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Nel 2013 l’Efsa, a seguito di una ricerca condotta su vari livelli, aveva concluso che si potesse tollerare una diminuzione della popolazione delle api complessiva non superiore al 7%, per poter scongiurare un significativo danno per la biodiversità e di conseguenza per l’attività agricola e non solo.  L’Italia aveva inizialmente chiesto una soglia di tolleranza del 12.8 %, ma in seguito alla lettera di Conapi, UNAAPI e AAPI, ai ministri delle Politiche Agricole, della Salute e della Transizione Ecologica ha formalizzato l’accettazione del limite definito da Efsa. Tenendo conto della grande differenza delle richieste dei vari Stati, si è ritenuto di procedere con la richiesta di pronunciarsi in merito all’opportunità di uniformare il limite fra tutti gli stati membri, fissandolo al10%.

Siamo molto preoccupati perché consentire una riduzione del 10% delle dimensioni delle colonie di api mellifere significa che accettiamo un impatto importante dell’uso dei pesticidi sugli insetti” ha commentato Martin Dermine, responsabile della politica sanitaria e ambientale di Pan Europe. “Ciò manterrà sul mercato i pesticidi che sono uno dei principali motori del declino degli impollinatori in Europa”.