Nestlè Italia tenta di correre ai ripari: “Meno del 30% dei nostri prodotti non è salutare”

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Nelle scorse settimane il Financial Times ha pubblicato uno stralcio di un rapporto interno di Nestlè in cui la multinazionale ammette che oltre il 60% dei suoi prodotti non sono salutari. In un’intervista al Sole 24 Ore, l’ad e presidente di Nestlè Italia e Malta, Marco Travaglia ha ridimensionato la questione sostenendo che “nei fatti sarebbero “meno di un 30% a non essere salubre” e si tratterebbe di prodotti come gelati e cioccolato per i quali è più che altro “una questione di educazione alimentare”.

Secondo l’amministratore delegato il contenuto del rapporto è stato distorto: “Questa vicenda ci ha lasciati sconcertati, perché sono state estrapolate e carpite delle informazioni e riportate in modo non corretto e distorto – ha detto durante una conferenza stampa – Si fa riferimento a una valutazione interna che Nestlé stava facendo sul sistema di valutazione adottato in Australia uno dei sistemi che noi prendiamo in considerazione quando facciamo delle valutazioni nutrizionali sul nostro portafoglio prodotti. Questo tema del 60% è completamente misleading: la parte che noi abbiamo analizzato è quella che compete, ma c’è fuori tutto un ulteriore 50% del nostro portafoglio prodotti che non è interessato a questo tema, la parte della nutrizione infantile, del caffè, l’alimentazione per cani e gatti. Per cui in realtà il numero corretto è meno del 30% del nostro portafoglio che sarebbe non salubre. E di fatto sono le categorie come il cioccolato o i gelati”. Questo non sarebbe meno grave dal momento che si tratta di due prodotti di punta della multinazionale e, soprattutto, riferiti ad un pubblico giovane.

È l’ad stesso a sottolinearne l’importanza: “Su queste categorie – aggiunge – stiamo cercando di migliorare, dove possibile, il contenuto di grassi e zucchero” ma su queste categorie di prodotti è necessario lavorare anche sul piano dell’informazione e dell’educazione nutrizionale.

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