Un monitoraggio sulle api – da miele e “solitarie“, molto utili per l’impollinazione – per capire il livello di pesticidi nel polline. È l’iniziativa – “Ogni ape conta” – promossa da Coop in collaborazione con Conapi, l’impresa cooperativa di apicoltori più grande d’Italia (600 apicoltori e circa 110.000 alveari), LifeGate e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna considerato punto di riferimento in Italia sullo studio degli insetti impollinatori.
Per la prima volta ci si occuperà scientificamente di un altro genere di api, quelle solitarie, in particolare le osmie che non producono miele, ma svolgono l’opera fondamentale dell’impollinazione con un’efficacia di oltre il 90% di fecondazione dei fiori visitati rispetto all’ape mellifera che ha un indice decisamente più basso.
Per la ricerca sono state posizionate nelle prime 36 aziende agricole che hanno aderito (7 regioni coinvolte, dal Trentino alla Sicilia) 100 nidi costruiti con appositi criteri che le rendono luoghi privilegiati dalle osmie per nidificare (progettate dalla società Pollinature con materiali di riciclo impiegando persone con diversi tipi di disabilità ). A queste si aggiungono le 100 arnie con api mellifere e la collaborazione di apicoltori e agricoltori esperti impegnati nell’attività di monitoraggio così da ottenere al termine della ricerca triennale un’informazione il più possibile completa sia sulla dinamica delle popolazioni delle osmie rilasciate che sulla presenza e livello di pesticidi nel polline raccolto da entrambe le tipologie di api.
I dati scaturiti dai due “sistemi di monitoraggio”, scrive Coop in una nota, si integreranno tra loro per avere un quadro complessivo dello stato di salute del territorio. Infatti, le api da miele ci danno un’informazione generale/complessiva sia sull’azienda agraria selezionata che sull’ambiente circostante per un raggio di volo che convenzionalmente è considerato pari 1,5 Km. Invece, i dati scaturiti dalle osmie forniscono un’informazione più puntuale sia nello spazio che nel tempo, perché il loro raggio di volo è più limitato come più breve il loro periodo di attività , però più preciso perché circoscritto all’azienda agraria oggetto del monitoraggio e durante le settimane di nidificazione delle osmie. Gli apicoltori e agricoltori coinvolti faranno dei prelievi periodici (ogni 10 giorni circa per un mese dall’inizio della fioritura) e l’invio dei campioni per l’analisi dei dati da parte dell’Università seguendo un preciso protocollo.
La tutela della biodiversità – spiegano dal colosso cooperativo della Gdo “fa parte da sempre del dna di Coop; le 7.500 aziende agricole che producono per Coop nel tempo sono state sensibilizzate a destinare il 3% dei terreni coltivabili a siepi e fiori per migliorare l’habitat (è parte del capitolato sottoscritto), anche la campagna lanciata due anni fa sullo stop ai pesticidi eliminando altre molecole chimiche (tra le ultime 4 anche il glifosato) va nella stessa direzione”. Coop nel 2010 è stata la prima insegna ad aver bandito l’utilizzo del neonicotinoide imidacloprid come conciante delle sementi e successivamente ad aver posto limiti sia temporali che di utilizzo in generale dei neonicotinodi, molecole particolarmente tossiche per le api.
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Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia: “Lavoriamo su questa campagna da tempo, la pandemia ci ha costretto a ritardare, ma grazie all’impegno nostro, dei nostri fornitori e degli altri partner che ci hanno seguito siamo ora in grado di annunciarla partendo appunto da un dato di fatto: 1 miliardo di api tutelate sono il primo risultato raggiunto; ora andiamo oltre per aiutare un insetto essenziale per la biodiversità e per l’agricoltura”.
Diego Pagani, apicoltore biologico, è presidente di Conapi: “Abbiamo accolto con grande interesse il progetto che abbina la presenza delle nostre api alle api solitarie, consentendo di segnalare la salubrità delle coltivazioni degli agricoltori, fornitori di Coop: si tratta di un importante passo avanti per dimostrare che apicoltura e agricoltura sono alleate fondamentali per disegnare un presente e un futuro davvero sostenibili“.