Insieme alla vitamina C, lo zinco è diventato popolare negli ultimi tempi per un presunto effetto sul sistema immunitario che aiuterebbe contro il Covid-19. Ma a giudicare dai dati a disposizione non c’è alcun impatto particolare. Un nuovo studio pubblicato su Jama Network rileva infatti la loro mancanza di effetto. A riportarlo è il magazine francese dei consumatori Que Choisir. Lo zinco è un oligoelemento essenziale per il buon funzionamento del nostro organismo, “il suo ruolo nel sistema immunitario è controverso”, precisano gli Ospedali universitari di Ginevra in una scheda sull’argomento. Lo stesso vale per la vitamina C. Alcuni studi suggeriscono semplicemente che le carenze possono essere associate a forme più gravi di Covid-19.
Nessun impatto significativo
Per ottenere una risposta più certa, i ricercatori americani hanno condotto una sperimentazione clinica su 200 pazienti malati, ma non ricoverati. Sono stati separati in quattro gruppi che hanno assunto vitamina C, zinco, entrambi i prodotti o un trattamento sintomatico per 10 giorni. L’esperimento si è concluso prima della sua conclusione: un’analisi ad interim ha concluso che non avrebbe raggiunto i suoi obiettivi. “In effetti, – scrive Que Choisir – né lo zinco né la vitamina C hanno avuto un impatto sull’esito dei pazienti. I sintomi sono durati così a lungo, indipendentemente dal fatto che i pazienti li assumessero o meno. Anche il rischio di ospedalizzazione o morte non è stato influenzato”.
I rischi di un sovradosaggio
Alla luce delle attuali conoscenze, continua Que Choisir, non è consigliabile assumere vitamina C o zinco per proteggersi dal Covid-19 o per curarlo. C’è poco rischio di sovradosaggio di vitamina C poiché viene escreta nelle urine, ma può interferire con le letture della glicemia. Lo zinco, invece, può provocare disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, ecc.) Quando è presente in quantità eccessive nell’organismo. In Italia, lo scorso gennaio, l’Antitrust ha comminato nei confronti di Ketozona una multa di 5mila euro e il divieto di continuare a usare quel tipo di pratica commerciale scorretta, proprio in riferimento alla vitamina C.