Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports getta nuove ombre sul glifosato. Gli autori, tra cui quattro dell’Istituto Ramazzini di Bologna, hanno indagato i potenziali impatti sulla salute degli erbicidi Roundup mettendo in evidenza collegamenti tra l’esposizione al glifosato e un aumento di un tipo di amminoacido noto per essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Si tratta del primo studio sui cambiamenti metabolomici urinari indotti da erbicidi a base di glifosato a dosi attualmente considerate sicure per l’uomo.
Aumento dell’omocisteina
I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver esposto le ratte gravide e i loro cuccioli appena nati al glifosato e al Roundup attraverso l’acqua potabile. Hanno affermato di aver esaminato in modo specifico gli effetti degli erbicidi a base di glifosato (GBH) sui metaboliti urinari e sulle interazioni con il microbioma intestinale negli animali. I ricercatori hanno affermato di aver trovato un aumento significativo di un amminoacido chiamato omocisteina nei cuccioli di ratto maschio esposti a glifosato e Roundup.
“Il nostro studio fornisce la prova iniziale che l’esposizione a GBH di uso comune, a una dose di esposizione umana attualmente accettabile, è in grado di modificare i metaboliti delle urine sia nei ratti adulti che nei cuccioli”, hanno affermato i ricercatori.
I limiti dello studio
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Gli autori hanno riconosciuto molte limitazioni con il loro studio, incluso il campione esiguo preso in considerazione, ma hanno affermato che il loro lavoro ha mostrato che “l’esposizione a basse dosi gestazionale e nella prima infanzia al glifosato o Roundup ha alterato in modo significativo più biomarcatori metabolomici delle urine, sia nelle madri che nella prole”.