Farmaci antitumorali, Aspen costretta a ridurre il costo del 73%

ASPEN

La Commissione europea ha reso giuridicamente vincolanti ai sensi delle norme antitrust dell’UE gli impegni offerti da Aspen in base al quale l’azienda deve ridurre di una percentuale media del 73% i prezzi che applica in Europa a sei farmaci antitumorali essenziali e, inoltre, assicurare che questi farmaci non coperti da brevetto siano forniti in modo continuativo per un periodo di tempo significativo.
 
“Grazie alla decisione odierna – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Aspen dovrà ridurre drasticamente in tutta Europa i prezzi di sei farmaci essenziali per il trattamento di alcune forme gravi di tumore del sangue, tra cui il mieloma e la leucemia. Per la cura di alcuni pazienti, compresi bambini piccoli, questi farmaci sono essenziali. Gli impegni assunti da Aspen permetteranno ai sistemi sanitari europei di risparmiare molte decine di milioni di euro e garantiranno la disponibilità di questi farmaci essenziali. La decisione odierna invia anche ad altre aziende farmaceutiche dominanti un forte monito a non adottare pratiche tariffarie abusive volte a sfruttare i nostri sistemi sanitari”.

La vicenda ha origini lontane: nel 2012, dopo aver acquistato i farmaci antitumorali con brevetto scaduto da un’altra farmaceutica, Aspen ha iniziato ad aumentare progressivamente i suoi prezzi, spesso di diverse centinaia di punti percentuali, in tutti i paesi europei in cui li vendeva. Un comportamento sanzionato per la prima volta dall’Antitrust italiano nel 2016: l’Autorità nella sentenza con cui multava l’azienda per 5 milioni di euro sosteneva che “Aspen aveva avviato una negoziazione con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) volta esclusivamente ad ottenere ingenti aumenti di prezzo, pur in assenza delle necessarie giustificazioni economiche”. Sanzione confermata anche dal Tar Lazio nel 2017.

Nel frattempo anche l’Antitrust europeo aveva iniziato ad indagare sulle stesse pratiche non rilevando l’esistenza di alcun legittimo motivo che giustificasse il livello estremamente elevato dei profitti di Aspen. In particolare, i farmaci di Aspen non sono più coperti da brevetto da 50 anni, il che significa che tutti gli investimenti di ricerca e sviluppo sono stati recuperati già da molto tempo. Aspen ha potuto applicare aumenti di prezzo di tale entità perché i pazienti e i medici non possedevano quasi alternative all’uso di quei particolari farmaci antitumorali. E’ nel corso di questa indagine che Aspen ha presentato gli impegni che oggi la Commissione Ue ha reso vincolanti. Questi prevedono:
 
 
1. Aspen ridurrà in media i prezzi dei sei farmaci antitumorali in tutta Europa del 73 % circa, portandoli ad un livello medio inferiore ai prezzi del 2012, applicati prima che Aspen cominciasse ad aumentare i prezzi;
 
2. i prezzi ridotti saranno i prezzi massimi che Aspen potrà praticare per i prossimi dieci anni ed inizieranno a entrare in vigore già dal 1° ottobre 2019; e
 
3. Aspen garantirà la fornitura dei farmaci per i prossimi cinque anni; per un ulteriore periodo di cinque anni, Aspen continuerà a fornirli o metterà a disposizione di altri fornitori la propria autorizzazione all’immissione in commercio. Gli impegni rimarranno in vigore per dieci anni. Sotto la supervisione della Commissione, un fiduciario sarà incaricato di monitorare l’attuazione e il rispetto degli impegni.