Decreti tecnici Ogm, domani il voto in commissione alla Camera: 25 associazioni si mobilitano per fermarlo

ogm

Rinviato per l’urgenza di approvare la legge di Bilancio, la discussione suo “decreti tecnici Ogm” potrebbe approvare tra poche ore a una svolta. È infatti atteso per il 13 gennaio il parere della Commissione Agricoltura della Camera dei 4 decreti proposti dal Ministro Teresa Bellanova, che – secondo una rete di associazioni che va da Aiab, Federbio, Legambiente a Greenpeace – “con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, riorganizza il sistema sementiero nazionale, apre la strada alla diffusione degli organismi geneticamente modificati e dei cosiddetti “nuovi” Ogm (ottenuti tramite le New breeding techniques – Nbt).

L’approvazione al senato

Già lo scorso 28 dicembre, “in sordina e con una seduta a ranghi ridotti per le festività” scrivono le associazioni, la Commissione Agricoltura del Senato ha espresso parere favorevole sui 4 decreti, che permettono di fatto la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le “nuove tecniche di miglioramento genetico” (Nbt) che, come ha confermato la sentenza del 2018 della Corte Europea di Giustizia, sono a tutti gli effetti Ogm e come tali devono sottostare alle normative europee esistenti in materia.

I rischi per i prodotti di qualità italiani

“Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la stessa decisione di quella del Senato – scrivono Aiab, Wwf e le altre – DOP, IGP, vini di qualità, produzione biologica, prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di genome editing (Nbt) che non saranno etichettati come Ogm e quindi saranno irriconoscibili per i  consumatori. Ne risulterà che coloro che vorranno prodotti “Gmo-free” garantiti, per esempio nell’export, rifiuteranno anche i prodotti etichettati come “non-Ogm” per mancanza di certezze. Chi pagherà i danni? Di fatto, con questi decreti, le sanzioni per il rilascio ambientale di Ogm sono esigue e, oltre a non avere funzione deterrente, aprono alla possibilità immediata di sperimentazione in pieno campo”.

Lesi anche i diritti allo scambio di semi

Per le realtà che stanno protestando è grave inoltre che – “surrettiziamente e alla chetichella” – i decreti proposti aboliscano, insieme al diritto alla risemina, i diritti propri del sistema sementiero contadino, violando così l’articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’alimentazione e l’agricoltura (ITPGRFA). L’articolo stabilisce che “nessuna disposizione del presente articolo comporta una limitazione del diritto degli agricoltori di conservare, utilizzare, scambiare e vendere sementi o materiale di moltiplicazione”.

Le promesse del relatore

Per questo, le associazioni rivolgono un appello alla Commissione agricoltura della Camera affinché l’approvazione venga bloccata. Dal canto suo, uno dei relatori dei decreti, Luciano Cillis, a dicembre aveva assicurato al Salvagente che la posizione maggioritaria sarebbe stata quella di stralciare qualsiasi riferimento agli Ogm, vecchi e nuovi, dai decreti in approvazione, e rimandarli al Mipaaf. Sarà così? E anche se fosse, sarà sufficiente per far seppellire l’ascia di guerra alle associazioni?

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023