Bisfenolo negli scontrini, rimane un incubo per la salute

SCONTRINI BISFENOLO

Quando stai per pagare alla cassa potrà sembrarti strano l’invito a stare attento alle sostanze chimiche che alterano gli ormoni, invece non è una preoccupazione insensata. È l’invito che arriva da Samara Geller e Thomas Galligan, rispettivamente Senior Research & Database Analyst e tossicologo dell’Environmental Working Group, Ong statunitense particolarmente attenta alle sostanze chimiche tossiche. Non a caso gli attivvisti Usa se la prendono con il contenuto di bisfenolo A negli scontrini termici.

I pericoli del bisfenolo A negli scontrini

Questa sostanza chimica, utilizzata in molti contenitori per alimenti (come le lattine) è un riconosciuto interferente endocrino e proprio l’Ewg aveva trovato che negli scontrini la quantità è da 250 a 1.000 volte maggiore di quella che si trova in un rivestimento di lattine per alimenti a base di BPA. Mentre nelle lattine di cibo, il BPA è legato alle resine che le rivestono nella carta termica è più incline a migrare dal rivestimento. E dunque costituisce un rischio innanzitutto per chi lavora alle casse dei negozi, poi per i consumatori.

Negli Stati Uniti il bisfenolo A nella carta termica non ha alcuna limitazione, in Europa è stato bandito all’inizio di quest’anno.

L’Agenzia europea per le sostanze chimiche, l ECHA, stima che il 61% della carta termica in Europa sarà basata su un’alternativa al BPA, il BPS entro il 2022 e il restante 39% utilizzerà altre molecole.

E l’alternativa, il BPS, è sicura?

Peccato che il bisfenolo S, sia strutturalmente e tossicologicamente simile al bisfenolo A.

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Un corpo di prove scientifiche in rapida crescita indica fortemente che la BPS interrompe gli ormoni e danneggia la salute riproduttiva, dello sviluppo, metabolica e cardiovascolare, proprio come il suo predecessore, il BPA. Altre prove preliminari suggeriscono che la BPS possa svolgere un ruolo nell’alterazione della funzione immunitaria o nello sviluppo di alcuni tumori e asma.

Scienziati e sostenitori della salute pubblica definiscono deplorevole questa sostituzione: cambiare una sostanza chimica nociva nei prodotti di consumo con un’altra che potrebbe essere altrettanto dannosa.

In Europa qualcuno si è posto il problema e sta cercando di intervenire. Il Belgio sta valutando i rischi per le persone e l’ambiente da BPS e ha proposto al Comitato per la valutazione dei rischi dell’ECHA, o RAC, di classificarlo come “tossico per la riproduzione“. Queste valutazioni da parte del Belgio e del RAC dovrebbero concludersi all’inizio del prossimo anno.