Vaccino Pfizer, tutte le faq: come funziona, quando arriva, a chi le prime dosi

VACCINI

Tutto il mondo, giustamente, ne parla: Pfizer e BioNTech hanno annunciato che il vaccino anti-Covid è quasi pronto e che funziona nel 90% dei casi testati. La notizia ha mandato in fibrillazione persino le Borse che hanno festeggiato con forti rialzi. Ma al di là della legittima speranza e della consapevolezza che nel frattempo non si può abbassare la guardia, cosa e quando cambierà in concreto per gli italiani? Ecco alcune risposte alle domande più frequenti sul vaccino della casa farmaceutica statunitense e della società di biotecnologia tedesca.

Come funziona il vaccino Pfizer?

Si basa sull’utilizzo della sequenza del materiale genetico del Covid-19, l’acido ribonucleico (Rna), che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. L’obbiettivo della tecnica più innovativa finora messa in campo per tentare la via del vaccino, è quello di somministrare direttamente l’mRna (messaggero dell’Rna) per insegnare al sistema immunitario a riconoscere la proteina spike del Covid e a reagire con cellule B, che producono anticorpi, e cellule T, che distruggono le cellule infette. Questa tecnologia, usata anche dalla tedesca Curevac e l’americana Moderna per i loro vaccini, ha come vantagio su altri che non ha come unico obbiettivo quello di ridurre o annullare i sintomi del coronavirus, ma di evitare il contagio.

A che punto è?

Il vaccino Pfizer si trova alla fase tre, l’ultima prima di chiedere la registrazione e poter iniziare la distribuzione. Le informazioni pubblicate a seguito di un’analisi preliminare di quest’ultima fase, svolta da un gruppo di lavoro terzo ed esterno a Pfizer, ha rilevato che gli individui che hanno ricevuto due dosi del vaccino, a distanza di tre settimane, in oltre il 90 per cento dei casi non hanno sviluppato i sintomi del Covid, al contrario di chi aveva invece ricevuto una sostanza placebo. Si consideri che anche con soltanto il 70% di efficacia, basterebbe per raggiungere l’effetto immunità di gregge in un paese con una vaccinazione estesa.

Quando verrà distribuito in Italia?

Se la sperimentazione procede senza intoppi, entro fine anno saranno pronte 50 milioni di dosi, dei 1,3 miliardi di flaconi previsti per coprire tutto il 2021. Secondo le indiscrezioni dell’incontro in teleconferenza avuto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e la società Usa, l’Italia potrebbe ricevere i primi 1,7 milioni di dosi a partire dalla seconda metà di gennaio.

Chi verrà vaccinato per prima?

Le prime categorie che riceveranno il vaccino nel nostro paese saranno sicuramente il personale sanitario (medici e infermieri) che lotta in prima fila contro l’epidemia, a cui seguiranno probabilmente gli ospiti delle Rsa, in quanto categoria più fragile, e le forze dell’ordine. Dovrebbero seguire poi anziani e bambini. In ogni caso difficilmente le fasce non considerare a rischio verranno vaccinate prima della prossima primavera.

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Basta vaccinarsi una sola volta?

No, il vaccino Pfizer consiste in due iniezioni, a distanza di alcune settimane l’una dall’altra.

Per quanto tempo renderà immuni le persone vaccinate?

Su questo non c’è alcuna certezza, essendo ancora in fase sperimentale. Le prime certezze a riguardo si avranno nel corso del 2021