Il ghiaccio secco? Più pericoloso di quanto appare

GHIACCIO SECCO

Oltre alle sue proprietà di raffreddamento di lunga durata, che vengono utilizzate per lo stoccaggio, la spedizione e il trasporto di merci fresche e congelate, il ghiaccio secco disponibile in commercio viene utilizzato anche per creare effetti di nebbia in occasione di eventi come feste private o concerti.

Il meccanismo è semplice: si tratta di anidride carbonica (CO2) allo stato solido, raffreddata ad almeno -78,5°C che a temperatura ambiente sublima, diventa gas e provoca un sensibile raffreddamento.

I pericoli del ghiaccio secco

Semplice ma non privo di pericoli, secondo il parere appena emesso dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR), il ghiaccio secco potrebbe produrre rischi per la salute dei consumatori. Il Bfr è un’istituzione scientificamente indipendente finanziata dal ministero federale dell’alimentazione e dell’agricoltura e fornisce consulenza al governo federale tedesco e agli stati federali tedeschi (“Laender”) su questioni di sicurezza alimentare, chimica e dei prodotti.

Casi di avvelenamento da ghiaccio secco – spiega l’Istituto tedesco – si verificano in tutto il mondo e sono stati segnalati in Germania, Giappone, Tailandia, Svizzera e Stati Uniti. Tra gli incidenti che coinvolgono la manipolazione del ghiaccio secco rientrano anche i casi di congelamento o danni causati dall’esplosione dei container, provocata dal un forte aumento della pressione del ghiaccio secco contenuto in contenitori ermetici. Il parere BfR si concentra, però, sul rischio di avvelenamento.

Gli ultimi morti in una festa a Mosca

Un caso che ha fatto scalpore in questo senso è quello che ha fatto almeno tre morti in una festa di compleanno tenutasi in una sauna di Mosca. In questo evento, 25 kg di ghiaccio secco sono stati aggiunti a una piscina contenente acqua calda per creare effetti di bolle e nebbia. Il gas di anidride carbonica è stato rapidamente rilasciato, portando a sintomi di soffocamento e alla morte di diversi ospiti.

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L’anidride carbonica rilasciata dal ghiaccio secco può infatti provocare soffocamento in ambienti con ventilazione inadeguata o durante il trasporto, riducendo l’assorbimento di ossigeno nei globuli rossi e nei polmoni. Alte concentrazioni di CO2 nell’aria inalata possono portare a un insufficiente apporto di ossigeno nel cervello o nei tessuti corporei, spiega il Bfr, con effetti che vanno da un semplice mal di testa a sintomi più gravi come sudorazione, mancanza di respiro, palpitazioni, difficoltà respiratorie, svenimenti, disturbi visivi, tremori e ridotta coscienza.

A concentrazioni superiori al 5% nell’aria inalata, l’anidride carbonica ha un effetto narcotico e se supera l’8-10 percento circa in pochi minuti può provocare l’incoscienza e la morte. Il rischio di avvelenamento da ghiaccio secco aumenta in proporzione alla quantità di ghiaccio secco utilizzato, alle dimensioni della stanza e alla ventilazione.

I rischi? Alti per l’utilizzo non professionale

Il problema, fa notare il Bfr, non riguarda tanto l’uso professionale quanto quello privato, dei singoli consumatori, i più esposti a incidenti come dimostrano i dati tedeschi. Tra l’altro, fa notare il Bfr, mentre nel trasporto professionale  sono previste diverse norme di sicurezza, dal 1 ° gennaio 1999 i privati ​​cittadini sono esentati dalla legislazione sulle merci pericolose che si applica al traffico stradale. Di conseguenza possono trasportare merci pericolose se queste sono “imballate in modo appropriato per la vendita al dettaglio e sono destinate all’uso personale o domestico, o per attività sportive e ricreative”.

Il ghiaccio secco è anche utilizzato per mantenere al freddo carni, pesci e altri alimenti. Ma da questo punto di vista non è stato evidenziato nessun pericolo per chi consumi questi cibi che dunque possono essere mangiati senza problemi.