La frode della salvia “tagliata” con foglie di olivo

La salvia? “Tagliata” con foglie di olivo. Uno studio condotto dal professor Chris Elliott dell’Istituto per la sicurezza alimentare globale (IGFS) della Queen’s University di Belfast ha svelato l’adulterazione nel 25% delle 19 confezioni dell’erba aromatica essiccata.

La frode, ha rivelato lo studio, consiste nell’aggiungere foglie di olivo – evidentemente più economiche – nelle boccette di salvia essiccata acquistate sia nelle piccole drogherie che negli store on line tra agosto e settembre 2020. “I test hanno dimostrato che poco più del 25% di tutti i campioni di salvia analizzati erano pesantemente adulterati“, ha spiegato il professor Elliott. Nessuno dei marchi venduti dalle grandi catene di supermercati del Regno Unito è stato giudicato fraudolento. I ricercatori hanno affermato che i livelli di adulterazione rilevati non sono ritenuti dannosi, ma hanno sottolineato che la frode alimentare “porta sempre il potenziale” per la sicurezza alimentare e i rischi per la salute pubblica.

Migliora invece la situazione sulla contraffazione del – costoso – origano: la stessa Università ha analizzato 20 campioni della pregiata spezia e solo in un caso sono state riscontrate tracce di adulterazione. Un risultato analogo alle analisi condotte dal Salvagente e pubblicate nel numero di maggio 2020 (acquista qui il numero con il test sull’origano).

“Sono lieto di annunciare – ha concluso il professor Elliot – che dopo l’onda d’urto causata dal nostro studio originale sull’origano nel 2015, nella nostra nuova indagine è stata trovata solo un’incidenza di adulterazione in un campione analizzato. Ciò mostra chiaramente che il controllo delle catene di approvvigionamento riduce sostanzialmente l’incidenza delle frodi“.