Per contrastare gli effetti dell’osteoporosi bisogna iniziare presto la prevenzione. Pur essendo una malattia associata alla vecchiaia, infatti, il consiglio degli esperti, in occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, è di prendersene cura sin dall’adolescenza, che rappresenta il periodo di costruzione della massa ossea scheletrica, per continuare con la vita fertile fino alla premenopausa e per tutto il periodo post-menopausale. Come riporta l’Ansa, sono queste le nuove indicazioni per prevenire l’osteoporosi, malattia sistemica dell’apparato scheletrico che comporta una riduzione della resistenza dell’osso e il conseguente aumento del rischio di frattura. Se si riesce a prevenire la perdita di massa ossea nei periodi precedenti della premenopausa e della menopausa, si avrà una riserva maggiore che aiuterà a contrastare l’osteoporosi.
In adolescenza e dopo
Stefano Lello del Dipartimento Tutela Salute Donna e Bambino, Fondazione Policlinico Gemelli-Irccs, spiega all’Ansa: “È importante considerare i periodi di amenorrea dai 3 mesi in su con riduzione dei livelli degli ormoni estrogeni o i periodi di anoressia nervosa, soprattutto nel periodo della adolescenza e fino alla età di 25-30 anni, periodo in cui si completa la costruzione della massa scheletrica”. Fondamentale anche l’assunzione di vitamina D, “un elemento essenziale – continua Lello – in tutte le fasi della vita. Promuove l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale. Si consiglia di assumerlo con la dieta e nel caso si riscontri un introito giornaliero insufficiente, con la supplementazione”.
I nuovi strumenti per la diagnosi
Dopo i 50 anni di età , nel mondo, una donna su 3 e un uomo su 5 corrono il rischio di una frattura per osteoporosi. In media se ne verifica una ogni 3 secondi. Fortunatamente esiste un nuovo strumento per la diagnosi della malattia. Alla Mineralometria Ossea Computerizzata (Moc) l’esame che indica la densità dell’osso, si è affiancato un altro dato che si ottiene durante l’esecuzione della Moc: il Trabecular Score (Tbs), un parametro che fornisce informazioni sulla struttura interna a livello delle vertebre ed aiuta a valutare in maniera più completa la resistenza dello scheletro. “Quello che però deve essere attentamente valutato – conclude Lello – è il rischio di frattura, e questo si può calcolare applicando degli algoritmi, cioè dei modelli che integrano il dato della Moc con vari fattori di rischio clinici, come età , peso, altezza, sesso, familiarità nei genitori per frattura di femore, uso di fumo e/o di alcool, uso di terapie cortisoniche”.