Wind può chiedermi i costi di cessazione senza mai avermi informato?

wind tre

Caro Salvagente,
la scorsa primavera ho cambiato gestore del telefono fisso compreso internet (da Wind a Tim), diventando cliente di quest’ultimo dal 11 Giugno 2020. Wind mi sta però addebitando un importo di 35 euro a titolo di “costi per attività di migrazione verso un altro operatore”. Avendo avuto grossi problemi con Wind e non essendo stata informata di tale costo, ho l’obbligo di pagare ? Se non lo faccio cosa succede ?

Elena Meles

Cara Elena ecco il parere della nostra esperta, Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia:

Stiamo parlando dei “costi tecnici” per cessazione della linea, cioè quei costi realmente sostenuti dall’operatore per eseguire le operazioni di dismissione o trasferimento della linea e, vanno pagati. Nel dettaglio, la delibera dell’Agcom 487/18/Cons, che ha stabilito nuove regole per i costi, in genere, di chiusura del contratto, ha previsto che in caso di disdetta del contratto oramai scaduto, non si pagano penali ma si pagano, comunque, i costi per la cessazione della linea telefonica o per il passaggio ad altro operatore. L’Autorità ha poi stabilito la misura di tali costi, che va fissata considerando il “valore del contratto”, che risulta dalla media dei canoni mensili. Tale valore costituisce quindi un limite al tetto di queste spese che l’operatore può addebitare. In genere, il costo è più alto in caso di cessazione della linea, rispetto al caso di portabilità verso altro operatore e comunque varia a seconda che si tratti di tecnologia ADSL o Fibra. Questi costi, comunque, devono essere chiaramente indicati dall’operatore al momento della stipula del contratto, così che il consumatore faccia consapevolmente la sua scelta di sottoscrivere o meno quell’offerta e quel contratto, perché anche quanto si andrà a pagare al momento della cessazione, può influire sulla valutazione finale.

La signora Elena, a quanto scrive non è stata informata di ciò e per di più, sembra abbia avuto dei problemi con Wind. Se ha segnalato nel corso del tempo questi disservizi, potrà quindi contestare la fattura con l’addebito dei costi in questione, rifacendosi ai disagi subiti e considerando il mancato pagamento dell’importo richiesto, come una sorta di indennizzo. Wind, come è sua prassi, dubito che darà seguito alle lamentele della signora ma, è anche giusto sollevare tale problematica per giustificare il fatto che contesta quanto richiesto dal gestore.

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