In Canada vengono macellati moltissimi cavalli (provenienti anche dagli Stati Uniti), la cui carne viene per lo più esportata in Cina e in Europa: un mercato che coinvolge soprattutto i cavalli dismessi dall’industria dell’ippica e degli sport equestri. Ma l’associazione Italian horse protection (Ihp) denuncia: “E poi ci sono questi viaggi della morte destinati a un mercato diverso e altrettanto orribile: ricchi consumatori giapponesi disposti a pagare cifre molto alte per un piatto di sashimi a base di carne cruda di cavallo, che deve essere più fresca possibile e questo spiega perché, invece di macellarli in Canada ed esportare la carne, vengano organizzati questi costosi trasporti”.
I viaggi in aereo senza rispetto per il benessere animale
Secondo quanto afferma l’associazione, le vittime sono animali di poco più di un anno: “vengono stipati 4 alla volta in delle casse, senza separazione tra di loro, e caricati dentro le stive di un aereo. Un video mostra il terrore di questi animali mentre le casse vengono spostate dai manovratori all’arrivo in Giappone. A volte stanno chiusi lì dentro molte ore prima di essere caricati sull’aereo e questo già produce loro molte sofferenze. Quello che viene dopo è ancora peggio: il terrore dello stare nella stiva di un aereo, coi rumori fortissimi e i sobbalzi del decollo, del volo e dell’atterraggio; alla fine, la macellazione con metodi verosimilmente brutali visto che in Giappone non esistono regole precise, stando a quanto riportano le associazioni”.
Le testimonianze
L’associazione CHDC Canadian Horse Defense Coalition organizza proteste all’aeroporto di Calgary e cerca di fare pressioni sui Governi canadese e giapponese, per adesso senza essere ascoltata. Judith Samson-French, una veterinaria canadese che affianca l’associazione, da tempo denuncia a sua volta la brutalità di questo mercato e le sofferenze a cui sono sottoposti quei giovani cavalli. “Lo scorso maggio cinque di loro sono arrivati in Giappone riversi in terra: uno era morto e gli altri quattro non più in grado di rialzarsi” scrive Ihp, “In un’altra occasione, al momento del carico a Calgary, è stato visto un cavallo zoppicare vistosamente. Lo hanno portato fuori dalla cassa e dopo una veloce occhiata lo hanno rimesso dentro, senza alcun trattamento, e spedito con gli altri. Judith Samson-French denuncia senza mezzi termini la compiacenza dei veterinari canadesi addetti alle ispezioni al momento del carico”.
“Serve l’aiuto dell’opinione pubblica”
“Per noi è fondamentale far conoscere questa realtà, perché solo con la consapevolezza di tutti avremo speranze di cambiarla. – dichiara Sonny Richichi, presidente IHP – Insieme a Animal Welfare Foundation / Tierschutzbund Zürich e a molte altre associazioni europee denunciamo i sistematici abusi legati alla macellazione dei cavalli in Canada e in Argentina, Paesi che esportano le carni anche in Europa: mancanza di controlli sui farmaci, gravi maltrattamenti e totale assenza di tracciabilità. Le associazioni da sole non possono contrastare gli enormi interessi in gioco: serve una forte spinta dell’opinione pubblica. Certe immagini non si possono ignorare”.
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