Dopo il pesce tocca ai frutti di mare: il mare avvelenato della Turchia

Dopo il pescato tocca ai frutti di mare. Non c’è che dire che il pesce in Turchia sia diventato un alimento più che pericoloso. Se ad agosto era toccato all’Università di Pamukkele mettere in guardia i consumatori sul contenuto di metalli pesanti ammonendo chiaramente: “Abbiamo osservato concentrazioni notevoli e notevoli di arsenico, piombo e cadmio nella carne muscolare di campioni di pesce”, ora un nuovo studio pubblicato su Foodborne Pathogens and Disease ha esaminato la presenza di alcuni agenti patogeni di origine alimentare nei frutti di mare raccolti in Turchia.

E quasi la metà del pesce di mare crudo, cozze, gamberi e calamari era contaminata da batteri coliformi. Quasi uno su cinque, ovvero 131 su 700 campioni, era contaminato da E. coli, 60 da Listeria monocytogenes e 24 da Vibrio vulnificus (per fortuna nessuno dal vibrio cholerae).

Sembra evidente lo stato di contaminazione tanto chimica che microbiologica di quel mare.

Gli studi mettono in evidenza la presenza di Listeria monocytogenes nei frutti di mare, un batterio non sempre accuratamente cercato ma di certo un grave rischio in tali prodotti. In particolare, si ritiene che la mancanza di comprensione dell’epidemiologia nei frutti di mare aumenti il ​​rischio per la salute dei consumatori.

I campioni di frutti di mare analizzati sono stati raccolti a Istanbul, in Turchia, da mercati ittici all’ingrosso, mercati ittici, venditori ambulanti di pesce e bazar.

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Riconoscere le zone Fao

Per quanto riguarda la ricerca di questa estate sui metalli pesanti presenti nel pesce i ricercatori hanno raccolto campioni da pescatori, che pescavano nelle acque dell’Egeo, della Marmara e del Mar Nero. Per individuare la provenienza di queste zone anche nelle pescherie italiane, basta guardare nell’etichetta che va obbligatoriamente esposta il codice Fao riportato. L’area del Mediterraneo è indicato con il numero 37, a cui deve seguire l’indicazione delle sotto-regioni: 3.1 per il Mar Egeo, 4.1 per il mar di Marmara, e 4.2 per il Mar nero.