Posso “sospendere” la caldaia se non la uso?

Caro Salvagente, io e mia moglie abbiamo un fondo commerciale con impianto di riscaldamento. Dato che lo affittiamo a un rivenditore di frutta e verdura, non occorre l’impianto di riscaldamento. Posso richiedere la sospensione della caldaia per inutilizzo?

Antonio Fummo

 

Prendiamo spunto dal caso del nostro lettore per cercare di capire le regole in casi come questi, attraverso i consigli di Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia.

 

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Partiamo dalla manutenzione obbligatoria della caldaia. In linea generale andrebbe eseguita tanto la manutenzione ordinaria per la quale, relativamente alla periodicità, bisogna attenersi a quanto riportato sul libretto di uso e manutenzione fornito dal costruttore della caldaia, quanto il controllo di efficienza energetica, noto anche come “controllo fumi”, obbligatorio e con scadenze ben precise: (da 2 a 4 anni).

Se si ha un contratto e si vuole interrompere tale rapporto, si può recedere semplicemente scrivendo una comunicazione formale, una disdetta della manutenzione caldaia, nella quale va indicata tale volontà di recedere, vanno inseriti i dati anagrafici del richiedente e i dati della caldaia.

Non utilizzando l’impianto di riscaldamento, il nostro lettore chiederà anche la cessazione del contratto di fornitura gas, al proprio gestore.

Se il riscaldamento è condominiale, e quindi se c’è un impianto centralizzato, il soggetto che è responsabile della programmazione della manutenzione, come già detto, è l’amministratore, c’è una caldaia unica per tutti i condomini e i costi relativi al riscaldamento e all’acqua sanitaria, sono ricompresi nelle spese condominiali mensili.

In tal caso, si può chiedere il distacco presentando una formale richiesta all’amministratore, che convocherà un’assemblea per discutere di tale richiesta.

Se avviene il distacco, il singolo non parteciperà più alle spese per i consumi ma a quelle di manutenzione straordinaria e di messa a norma dell’impianto.